Ania ha dedicato il Dossier di febbraio 2014, curato da Riccardo Sabbatini, al tema delle scatole nere; argomento sempre più legato al tema r.c. auto in cui l’Italia, partendo da alcune difficoltà, è riuscita a costruire una leadership internazionale.
Le prime scatole nere in Italia vennero introdotte nel 2004, e solo nell’ultimo anno :
… sono quasi raddoppiate le scatole nere. Infatti le scatole nere installate nelle macchine italiane, stimate dall’Ania in 1,2 milioni a fine 2012, hanno superato i 2 milioni di esemplari secondo la nuova rilevazione effettuata in questi giorni dall’associazione delle imprese di assicurazione. Un numero che fa della penisola il paese leader mondiale dei dispositivi telematici per auto. Vi sono più black box nel belpaese che in Gran Bretagna o in Usa da dove, di solito, vengono importate le innovazioni. E anche tra i fornitori dei servizi telematici gli italiani hanno conquistato una leadership con marchi ormai affermati nel mondo.
oppure ancora come :
… nel promuovere l’innovazione nel mercato di massa delle polizze r.c. auto, i fornitori dei servizi e le imprese assicurative hanno saputo trasformare in opportunità le storiche debolezze che da sempre caratterizzano l’assicurazione obbligatoria made in Italy.
Poi viene ricordato che le scatole nere possono essere una risposta al fenomeno caro polizze, infatti una parte del dossier riporta che:
La società di consulenza Boston Consulting Group (BCG) ha stimato che il miglioramento nella gestione dei sinistri può raggiungere il 20% dell’ammontare annuo dei premi assicurativi e, al netto dei costi di installazione e funzionamento dei dispositivi (complessivamente stimato nel 15% dei premi) è in grado comunque di generare risparmi significativi da spartire tra gli assicuratori e i loro clienti. Secondo una stima della società di provider Viasat Group i contratti con scatola nera riducono in media i prezzi delle polizze della r.c. auto del 7-10% una percentuale che sale al 40-50% per le coperture furto.
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