Intervista con Massimo Rosa, Amm. Delegato IL BROKER & Co.Srl
La Scatola Nera?
Prima di tutto uno strumento telematico indispensabile per la sicurezza.Ti invia i soccorsi in caso di incidente, di malore, di pericolo. O semplicemente i soccorsi in caso di guasto dell’auto. Spesso questo concetto di “sicurezza” viene dimenticato e messo in seconda battuta rispetto all’utilizzo che se ne può fare per tagliare i costi dell’RC Auto. Insomma, sicurezza e risparmio, due facce della stessa medaglia.
Il caro polizze come fenomeno socio-culturale?
Gli italiani non sono cattivi guidatori o guidatori peggiori di altri popoli. Purtroppo invece gli italiani, o meglio una piccola parte degli italiani che con i propri comportamenti compromette l’immagine (e il portafogli) di tutti, sono artefici di un sistema nel quale la micro-truffa non viene socialmente stigmatizzata ma anzi tollerata o addirittura ritenuta una sorta di diritto”. Si viene a creare un circolo vizioso: la RCA costa troppo perché troppi fanno i furbi e, ribaltando la prospettiva, molti si sentono in diritto di fare i furbi per auto-risarcirsi di una RCA che costa troppo. Il fenomeno è quindi sociale e culturale.
Possibili interventi?
Ne basterebbe uno, uno soltanto. La telematica ci offre degli strumenti che, se ben utilizzati, possono divenire un vero e proprio deterrente alle piccole e grandi furbizie che, troppo spesso, caratterizzano l’automobilista italiano e l’indotto dell’industria dei sinistri costituito da periti, carrozzieri, un limitatissimo numero di intermediari poco etici fino ad arrivare addirittura alla criminalità organizzata. Conoscere non solo posizionamento, velocità, dinamica di crash ma anche gli stili di guida dei conducenti diviene da un lato un deterrente alla truffa e dall’altro, altrettanto importante, un incentivo ad una guida più sicura e consapevole.
Telematica chiama Scatola Nera…
Sono da sempre un sostenitore della Scatola Nera che ritengo essere ad oggi l’unico strumento che può sensibilmente contribuire a rendere più giusta la RCA. Viviamo in un sistema, la industry assicurativa, che “premia” o “penalizza” innanzitutto in base ai sinistri attraverso il meccanismo del bonus malus. Un meccanismo che guarda al passato per prevedere il futuro e quindi soggetto ad enormi possibilità di errore. Ci muoviamo inoltre in un sistema che basa i premi sulla sinistrosità di determinate aree geografiche, fasce di età, professioni, etc. Un sistema che penalizza un automobilista virtuoso solo perché giovane o napoletano o che incentiva un pirata della strada solo perché con esperienza o milanese. È del tutto evidente che questo sistema non è in grado di segmentare adeguatamente gli assicurati andando a formulare meccanismi di pricing basati sulla bontà dello stile di guida e quindi sulla reale probabilità di sinistro con colpa. Trovo quindi fondamentale ciò che può fare la Scatola Nera. E non focalizzarci solo sulla ricostruzione dei sinistri, che “dovrebbero” essere considerati come eventi eccezionali, ma anche e sopratutto sugli stili di guida nell’accezione più ampia possibile includendo non solo percorrenze, tipologie di percorsi e aree geografiche ma anche, e soprattutto, rispetto dei limiti di velocità, aggressività della guida, tempi di reazione agli stimoli provenienti dalla strada e correttezza di queste reazioni.
Renderla obbligatoria?
Personalmente credo nella semplice ricetta della black box obbligatoria di serie su tutti i mezzi di nuova immatricolazione. O almeno per quelli che hanno una classe di rischio elevato. Per gli altri troverei sensato prevedere l’obbligatorietà immediata per alcune categorie quali mezzi pesanti, taxi, furgoni ad uso commerciale, etc. e l’obbligatorietà nel medio termine – magari gennaio 2016 – per tutto il parco circolante, anche alla luce dell’obbligatorietà del sistema eCall prescritta dall’Ue a partire da ottobre 2015 sui veicoli di nuova omologazione.