Intervista con Rossella Panero Presidente TTS ITALIA.
Strade tecnologiche, trasporto pubblico informatizzato, semafori intelligenti, connected car e piattaforma logistica nazionale: così, per TTS Italia, si costruisce la mobilità intelligente. Indubbiamente, qualche passo è stato compiuto, ma molta strada resta ancora da fare per trasformare effettivamente gli spostamenti di merci e persone in “Smart Mobility”, in cui tutti i modi di trasporto sono integrati fra loro per una maggiore efficienza e sostenibilità del sistema dei trasporti nazionale e della logistica.
Il cambio di marcia nel settore delle tecnologie legate ai trasporti è stato imposto dall’Europa. In ambito nazionale cosa è successo?
A seguito della pubblicazione della Direttiva Europea 2010/40/Ue “Sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto”, l’Italia ha già recepito la Direttiva stessa nell’articolo 8 del DecretoSviluppo Bis. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con i Ministeri dell’Interno e dell’Istruzione e Ricerca, ha emanato un decreto attuativo (Decreto 1° febbraio 2013 “Diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) in Italia”) per dare concretezza alle azioni. Il nostro Paese, per la Direttiva 2010/40/Ue, è anche chiamato a presentare un Piano nazionale per gli ITS alla Commissione Europea. Il Piano è stato inviato a Bruxelles, ma è in attesa del lancio ufficiale in Italia da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ne è incaricato.
Permangono ancora criticità che ne ostacolano il pieno decollo?
Il lancio di un Piano d’Azione ITS Nazionale costituisce un passaggio fondamentale, in quanto il pieno sviluppo degli ITS non può prescindere dalla definizione di un documento d’azione di riferimento nel quale siano indicati gli obiettivi e le priorità nel breve-medio termine, le azioni necessarie per conseguirli ed i benefici attesi. Questo permette di definire i programmi di investimento e di creare quindi le condizioni tecnologiche, normative ed organizzative per accelerare il processo di integrazione degli ITS su tutto il territorio, ed incentivare lo sviluppo di un mercato concorrenziale dei servizi.
Smart mobility, è l’ora delle scelte.Se dovesse indicare quelle prioritarie?
TTS Italia ritiene che una mobilità intelligente, pilastro fondamentale delle Smart City del futuro, si possa conquistare con la concretizzazione di alcuni punti fondamentali. Strade tecnologiche che sappiano comunicare dati sui flussi di traffico, interagire con i veicoli in uno scambio reciproco di informazioni, chiamare in caso di emergenza, sanzionare le violazioni al codice della strada, informare gli utenti/automobilisti delle condizioni della viabilità. Un trasporto pubblico locale accessibile, efficace e affidabile con informazioni alle fermate o nelle stazioni, biglietti acquistabili con lo smartphone e performance di servizio monitorate. Sicurezza stradale più elevata con semafori intelligenti, tutor, monitoraggio del trasporto di merci pericolose e aree sicure dove far sostare i camion. Una piattaforma logistica nazionale unica e interconnessa con i maggiori nodi di scambio e con le flotte di automezzi. Maggiore sviluppo delle “connected car”, auto intelligenti in grado di diventare sensori in movimento. Il tutto accompagnato dalla revisione dell’architettura nazionale ITS (Sistemi di Trasporto Intelligenti), più ricerca e sviluppo per il settore e la creazione di un database sui benefici portati ai cittadini e alla pubblica amministrazione dall’ introduzione delle nuove tecnologie. Sono queste le proposte concrete per rendere il sistema dei trasporti e della logistica un reale volano di sviluppo e competitività presentate da TTS Italia.
Abbiamo già delle best practice in Italia?
Le eccellenze italiane non mancano, penso ad esempio a realtà urbane quali Torino e Verona che grazie ai sistemi applicati e ai progetti avviati possono dirsi due ottimi esempi in cui la Smart Mobility viene perseguita. A livello di specifiche tecnologie, nell’ambito autostradale grandi risultati sono stati raggiunti ad esempio grazie a sistemi come il Telepass ed il Tutor che hanno anche permesso di migliorare la sicurezza stradale.
Ci sono degli aspetti, nel confronto con le tecnologie applicate ai trasporti del resto del mondo, che l’hanno particolarmente colpita?
Lo scorso ottobre ho partecipato al Congresso Mondiale sugli ITS svoltosi a Tokyo. Il motto di questa edizione era “Open ITS to the next” ed è esattamente la sensazione che ho avuto durante la mia partecipazione al Congresso. I Paesi asiatici sono ad un livello molto avanzato: si capisce quanto loro credano negli ITS visitando gli stand giapponesi, lo stand di ITS Taiwan e di ITS China. Mi hanno particolarmente colpita gli stand delle case automobilistiche. Soprattutto in Asia e per le case automobilistiche giapponesi è chiaro che la Smart City passa attraverso la Smart Mobility. Come dicevo, le loro auto sono già in grado di dialogare con le infrastrutture e tra loro, i sistemi sono già di serie. Da loro le Smart City sono prossime alla realizzazione. La sensazione è che invece noi siamo ancora fermi allo stadio di “ricerca e sviluppo”, in cui senza i bandi europei del nuovo Programma Horizon 2020 – si farebbe davvero poco. Certamente la difficile situazione economica attuale degli enti locali non favorisce lo sviluppo di iniziative finalizzate all’ implementazione su vasta scala dei servizi ITSche permetterebbero di fare il vero salto verso la Smart Mobility.
L’Italia, comunque, può vantare punte di eccellenza nelle tecnologie legate ai trasporti. Come valorizzarne l’apporto?
È vero. In Italia ci sono delle eccellenze di cui andare fieri. Viasat è certamente tra queste. Per valorizzare il loro apporto sono necessarie delle apposite politiche che permettano l’implementazione su vasta scala dei servizi ITS ed al contempo un quadro normativo che favorisca questo sviluppo.
Quali le posizioni acquisite? E quali le prospettive future?
L’elaborazione di un Piano Nazionale sugli ITS ritengo che sia un importantissimo traguardo, resta naturalmente il lancio ufficiale del Piano stesso che darà sicuramente un rinnovato slancio a tutte le aziende. Per il futuro può essere di grande utilità la definizione di progetti Paese, due o tre al massimo ma di ampio respiro per le Smart Cities, per la logistica e per il trasporto pubblico così da dare un’effettiva attuazione di quanto previsto dal Piano Nazionale sugli ITS.