Intervista con Paolo Sartor, Consulente aziendale di logistica distributiva
Il mondo del trasporto e della logistica nazionale sta vivendo una fase di forte trasformazione, avviata dalla liberalizzazione europea del settore, dallo sviluppo della esternalizzazione delle attività logistiche e dalla dilatazione spaziale dei luoghi di approvvigionamento e distribuzione dei prodotti delle aziende. Il modello tradizionale di operatore si dimostra sempre più inadeguato a rispondere alle nuove sfide imposte dal mercato. In questo contesto si avverte la necessità di una maggiore diffusione delle tematiche e degli strumenti della pianificazione strategica degli interventi infrastrutturali, del marketing logistico, della Telematica a supporto delle diverse attività e della analisi tecnico-economica e finanziaria che dovrebbero aiutare il processo decisionale.
Cosa significa per un operatore logistico affrontare la sfida del mercato nel XXI secolo?
In un mercato, quello dei servizi logistici e di trasporto, che non lascia più spazio all’improvvisazione e richiede una prefigurazione del rapporto costo-qualità dei servizi, è fondamentale mantenere e verificare costantemente con la clientela la reale percezione del servizio. Ma come è possibile farlo? Attraverso una profonda e non banale analisi dei bisogni espressi ed inespressi dei Clienti; una costante ricerca di ottimizzazioni ed affinamenti nella gestione dei processi logistici per rispondere con reattività e con soluzioni personalizzate alle diversificate esigenze della clientela.
Decisivi per vincere la sfida che ogni operatore logistico dovrebbe porsi nel XXI secolo, una perfetta rispondenza delle soluzioni proposte alle esigenze del mercato, la totale condivisione dei progetti con il Cliente, l’attenzione nella stesura delle procedure operative, la disponibilità di qualificate risorse umane e l’utilizzo di moderne tecnologie, dall’informatica alla telematica.
Cambiano poi gli scenari, si aprono nuovi canali, mutano i luoghi e le logiche di approvvigionamento e consegna dei prodotti…
La globalizzazione e l’accresciuto peso del commercio internazionale hanno di fatto modificato il ruolo che la logistica e il trasporto possono svolgere come fonte di vantaggio competitivo per l’intera economia nazionale. L’impresa, secondo tale approccio, non è più il centro del sistema economico attorno al quale si irradia un indotto fatto di fornitori oppure di clientela finale. Essa diventa, piuttosto, uno dei molteplici nodi di un network di realtà imprenditoriali, ciascuna specializzata in attività di produzione e di servizio complementari, che si alleano per raggiungere uno o più obiettivi e competono nel mercato con altri network. Il gioco della libera concorrenza non è più basato unicamente sulla capacità di contenere i costi di trasporto, ma si sviluppa con la possibilità di disporre di una catena logistica organizzata in maniera efficace ed efficiente, in grado di fornire nuovi servizi ad elevato valore aggiunto e dove regolarità e sicurezza del servizio, servizi door to door e soluzioni personalizzate misurano la qualità e guidano la scelta dell’operatore a cui affidare le attività logistiche.
Uno studio di Viasat attesta le prospettive di crescita del settore nella capacità di sfruttare appieno le soluzioni tecnologiche oggi disponibili sul mercato. È d’accordo?
Certamente. Le principali tendenze che oggi emergono nel mercato dell’offerta di servizi di trasporto e di logistica, denotano l’importanza di operare con strumenti tecnologici sempre più sofisticati. Lo slogan imperante per una impresa che intende continuare a prosperare nel mercato logistico deve essere: “più servizio, meno costi”. La centralità di attività come la gestione dell’informazione e il controllo dei costi e la disponibilità di software gestionali, flessibili e compatibili con i sistemi adottati dalla committenza è diventata un parametro essenziale per la valutazione della prestazione di un operatore logistico da parte della domanda. Il personale interno di un operatore logistico/spedizioni deve oggi poter contare su profonde conoscenze e strumenti di lavoro sui sistemi software in ordine: alla percezione dell’importanza del controllo di gestione per saper valutare rapidamente l’impatto economico-finanziario delle scelte logistiche adottate in azienda; all’utilizzo di sistemi tecnologici per il controllo dei costi effettivi per le differenti soluzioni distributive adottate; alla pianificazione delle attività contabili e gestionali; al
saper integrare dati e procedure operative interne con quelle ricevute dai Clienti; alla ottimizzazione dei flussi finanziari e di informazioni tra fornitore logistico ed azienda-Cliente; alla ricerca della massima coerenza tra qualità e costo della prestazione logistica. Ed infine alla qualità del servizio, nel saper misurare e migliorare il livello nelle attività contabili, di controlling e reporting delle prestazioni logistiche evase.
Continuare a sopravvivere sulla base di soluzioni tradizionali diventa sempre più difficile, quindi?
La crisi registrata nel corso degli ultimi anni ha cambiato radicalmente le coordinate strategiche di riferimento con le quali si organizza il mondo della logistica e del trasporto delle merci, al di là della contrazione dei volumi di movimentazione dello scorso anno e i timidi segnali di ripresa che sono un dato di attualità economica. La situazione di sofferenza generale ha generato un processo di selezione ed espulsione dal mercato delle imprese più deboli che, ci si augura, contribuiscano a creare un’offerta di servizi logistici di qualità e strutturata, capace di rimettere in gioco il sistema italiano di logistica nello scenario europeo e internazionale. Dalla crisi si uscirà soprattutto con soluzioni di integrazione e con sistemi di reti in grado di offrire all’industria un sistema di infrastrutture e di servizi fortemente gerarchico, capace di integrare l’Italia nel contesto infrastrutturale pan europeo.
Se continueranno, invece, a prevalere le logiche di provincialismo e di difesa delle nicchie esistenti, le logiche di scarsa pianificazione e selezione delle opere e degli interventi veramente utili e urgenti, allora diventerà davvero difficile offrire all’industria un sistema logistico come leva di vantaggio competitivo della riorganizzazione delle gerarchie, che la crisi industriale in corso inevitabilmente determina.
Per che cosa passa il futuro dell’impresa di servizi logistici?
La consapevolezza che i processi logistico-distributivi saranno sempre più esasperati in termini temporali e spaziali e lo sviluppo di nuove logiche di approvvigionamento, produzione e distribuzione hanno determinato nelle aziende un ripensamento del ruolo della logistica, oggi sempre più strategico per la competitività sui mercati di sbocco commerciale. In pratica un’azienda brillante si accorge che per essere competitiva sul mercato, deve garantire uno sviluppo innovativo della supply-chain, grazie al contributo di logistics provider che garantiscono un progressivo e continuo re-engineering dei flussi per ottimizzare sia la gestione dei materiali che la distribuzione fisica dei prodotti.
In concreto significa poter contare su un partner logistico che offra un’ampia gamma di servizi integrati per la gestione dell’intera supply chain includendo i trasporti terrestri, aerei e marittimi, una distribuzione capillare a livello europeo e la gestione del flusso documentale e informativo delle merci.
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