Nuovi utenti della strada per nuove forme di mobilità urbana e nuovi prodotti assicurativi. Sono sempre di più le persone, principalmente giovani, che scelgono le due ruote per spostarsi in città, tra biciclette tradizionali e a pedalata assistita, scooter fino ai monopattini e al “bike e scooter sharing”.
L’emergenza pandemica ha certamente cambiato le abitudini degli italiani che sempre di più scelgono mezzi alternativi o in aggiunta all’auto e ai mezzi pubblici. Al netto del costante successo dei motocicli negli ultimi anni, la conferma arriva dai numeri di mercato, dalla crescente diffusione delle opportunità di sharing e dalla presenza di monopattini nelle città.
L’insurtech milanese 24hassistance ha tracciato il profilo dei nuovi utenti delle due ruote. Ne è risultato che circa il 40% delle persone ha iniziato a utilizzare, già dal 2020, nuovi mezzi di mobilità urbana per gli spostamenti. Percentuale che è oggi cresciuta fino al 72%.
Si tratta in egual misura di uomini e donne giovani, tra 18 e 34 anni, che preferiscono muoversi in città con mezzi di micromobilità e mobilità dolce (45% di scooter sharing elettrici, 30% bici, 25% monopattini). Le motivazioni principali di questa scelta sono cambiate rispetto ai tempi della pandemia, quando l’unica ragione era il distanziamento sociale. Adesso è importante in questa scelta anche la maggiore flessibilità oraria, la rapidità nello spostarsi nel traffico e per risparmiare su benzina, ZTL e parcheggi.
La domanda di questi mezzi di circolazione, fino a pochi anni fa relegati a un uso residuale sulle brevi distanze e ad appannaggio di pochi utenti, è quindi in forte aumento e alla crescente richiesta di mobilità smart bisognerà dare risposte anche in termini di sicurezza. In Viasat crediamo che la sostenibilità nella mobilità deve essere accompagnata necessariamente dall’innovazione tecnologica. Ecco quindi che attraverso nuovi e sempre più performanti dispositivi, Viasat riesce a garantire servizi di protezione e assistenza H24 in caso di necessità anche agli utenti della mobilità leggera, che sono poi quelli maggiormente esposti ai rischi.