LA SHARING MOBILITY CONQUISTA SEMPRE PIÙ PERSONE

A cura di THE INNOVATION GROUP

Oltre alla crescita dei veicoli elettrici, anche la Mobilità Condivisa (Sharing Mobility) sta dimostrando dinamiche di sviluppo importanti. Sempre grazie ad innovazioni digitali come la diffusione di massa di smartphone e servizi internet, stanno prendendo piede i nuovi modelli di mobilità condivisa (carsharing, bikesharing, carsharing peer to peer, scootersharing, carpooling o ridesharing) o le evoluzioni dei modelli tradizionali in ottica ICT-enabled (come nel caso del Microtransit, via di mezzo tra un autobus e un taxi, in cui viene offerto un servizio di autobus con piccoli mezzi che, rispetto ad un percorso fisso, sono in grado di ridefinire dinamicamente il tracciato in funzione della domanda che si manifesta in un’area d’influenza predefinita). Oggi in Europa meno dell’1% degli spostamenti è effettuato con servizi di mobilità condivisa, ma l’analisi “Five trends transforming the Automotive Industry” di PwC9 prevede che la quota possa arrivare al 10% del chilometraggio percorso entro la seconda metà del 2020 e al 35% entro il 2030. Secondo l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nel triennio 2015- 2017, il totale dei servizi di mobilità condivisa, considerando tutti i segmenti (carsharing, bikesharing, scootersharing, carpooling, aggregatori) è aumentato mediamente del 17%all’anno per arrivare a un totale di 357 nel 2017. Secondo l’Osservatorio, sono 18,1milioni gli italiani che avrebbero potenzialmente la possibilità di usufruire di almeno un servizio di mobilità condivisa, cioè il 28% della popolazione italiana (una buona fetta di popolazione, residente in 278 Comuni che però rappresentano soltanto il 3% dei circa 8mila Comuni esistenti alla data considerata). Da segnalare però che questa diffusione del fenomeno sul territorio dipende molto dalla numerosità di servizi di bikesharing (rappresentano il 76%dei servizi di sharingmobility) di cui si sono dotati molti Comuni di dimensioni medie e anche piccole. Anche l’aumento della flotta italiana di veicoli in condivisione – arrivato a 47.700 unità – dipende principalmente dal raddoppio della flotta di biciclette in condivisione. Guardando nello specifico al Carsharing, in Italia si è superato la soglia di 1 milione di iscritti con quasi 8mila veicoli e oltre 35 città interessate. Milano, Roma, Torino e Firenze le aree in cui simostra la progressione più importante. Da notare, infine, il fatto che Mobilità Condivisa e riduzione delle emissioni grazie a veicoli elettrici sembrano indicare una via sempre più da percorrere: nelle città italiane, il numero di veicoli (carsharing e scootersharing) elettrici è cresciuto di 3,5 volte in tre anni, passando dai circa 620 mezzi del 2015 ai 2.200 circa del 2017, rappresentando nel 2017 il 27% del totale circolante.