Sull’ultimo numero di TN Trasportonotizie (n. 3/2014) abbiamo letto con interesse il contributo di Gaetano La Legname, autotrasportatore e assistente tecnico dell’On. Ivan Catalano, Vicepresidente della IX Commissione Trasporti alla Camera (“Il dispositivo unico, questo sconosciuto. La Legname e On. Catalano: Stop ai troppi apparati a bordo”, pagina 12. La sua lettera aperta ci ha dato diversi spunti per alcune riflessioni su un tema così complesso come il trasporto e la logistica nel nostro Paese.
Forse merita ricordare, in questo contesto, come nei dati del “Logistic Performance Index”, elaborati dalla Banca Mondiale, l’Italia compare al 24° posto nel mondo per performance logistica, nonostante sia l’ottava economia mondiale. Secondo le stime del Piano Nazionale della logistica, approvato nel 2012 dalla Consulta dei trasporti e della logistica, l’inefficienza nel sistema logistico costa al Paese oltre 40 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL. Di fronte a questi numeri, la questione dell‘innovazione tecnologica di questo settore assume una valenza non solo strategica, ma vitale. La telematica satellitare è una scelta ineludibile per dare a questo comparto tutta l’efficienza di cui ha bisogno per competere in Italia e all’estero. Ignorare questo imperativo vuol dire ripetere l’errore commesso trent’anni fa da molte imprese che non hanno assecondato il cambiamento che l’informatica ha imposto. Chi non lo ha fatto è sparita dal mercato.
Ha ragione La Legname quando dice che In Italia vantiamo eccellenze straordinarie: il Politecnico di Torino e di Milano sono punti di riferimento autorevoli in questo campo, senza dimenticare le competenze tecnologiche e industriali da primato assoluto a livello mondiale. Forse bisognerebbe partire da qui per affrontare questo cambiamento epocale con il coraggio delle idee.
Sulla questione della portabilità e interoperabilità dei dispositivi telematici satellitari di bordo, vissuta sulla propria pelle di imprenditore da La Legname, crediamo sia indispensabile sottolineare anche un altro aspetto importane di natura esclusivamente politica. Il famoso DL Liberalizzazioni (Decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1), poi convertito nella legge 24 marzo 2012 n. 27, ha affidato a un decreto attuativo questa regolamentazione, peccato che gli operatori lo stiano attendendo da quasi due anni e mezzo. Non dobbiamo dimenticare che i dispositivi satellitari non servono solo a dare la posizione del veicolo, ma rappresentano il terminale di un complesso sistema infotelematico necessario per poter erogare servizi affidabili e utili a una gestione efficiente della propria attività di trasporto. La battaglia culturale su questi temi che si sta combattendo è fondamentale per vincere la sfida competitiva che ci attende nei prossimi anni. Investire maggiormente nella formazione potrebbe essere estremamente utile per fare uno scatto in avanti tutti insieme. Il signor La Legname cita correttamente nella sua lettera aperta anche le esperienze della piattaforma UIRNet e Sistri. Come sappiamo tutti, quest’ultima è stato un progetto “secretato” e “criticato” le cui finalità sono pregevoli, per quanto la realizzazione sia un esempio di mancata sinergia con chi già opera con successo sul mercato, mentre UIRNet propone un progetto di Piattaforma Logistica Nazionale, tutt’ora in corso, ma non ancora del tutto operativa. Diversamente l’adozione di soluzioni telematiche da parte delle Compagnie Assicurative è oggi un processo fortemente in crescita con un modello di business efficace per ridurre il rischio e le frodi, nonché formulare polizze su misura del cliente, anche in ottica di risparmio e maggiore sicurezza.
Esistono casi di successo che dimostrano ampiamente come le tecnologie telematiche satellitari, applicate al mondo del trasporto e della logistica e utilizzate al meglio, determinino vantaggi concreti sul piano di una maggiore efficienza, e quindi di minori costi, per le aziende e il Paese. Da uno studio realizzato da Viasat emerge come l’adozione di queste soluzioni per la gestione delle flotte di trasporto merci possa contribuire a ridurre i costi fino a 10 mila euro l’anno per mezzo con un rapporto tra investimento e benefici di 1 a 17.
Qui è possibile visionare lo studio completo.
Infine, ci troviamo assolutamente d’accordo sulla necessità di vigilare attentamente sulla gestione in sicurezza dei dati GPS, rilevati dai dispositivi di bordo. Va anche detto, però, che esistono nel nostro Paese norme avanzate di tutela della Privacy cui ogni operatore si deve attenere, come accade per la telefonia mobile o le transazioni con carta di credito, con tanto di sanzioni per eventuali violazioni. In tutta onestà non crediamo che un ente pubblico possa dare maggiori garanzie in questo senso, né tanto meno rendere più efficiente la gestione complessiva del processo, semmai il contrario.
Stiamo parlando di un mercato, quello delle soluzioni telematiche satellitari, ancora agli albori che richiede grandi investimenti in innovazione e flessibilità operativa. Uno sforzo che potrà essere sostenuto solo se gli operatori privati sapranno offrire soluzioni e servizi in grado di creare valore per i loro clienti e profitto per se stessi che, per inciso, è il motore del progresso economico e tecnico del nostro Paese.
Siamo lieti che la lettera aperta del signor La Legname ci abbia dato la possibilità di poter arricchire il dibattito intorno a questi temi e, come sempre, siamo disponibili a confrontarci nel merito con spirito collaborativo per consentire al nostro Paese di tornare a crescere e vivere da protagonista la rivoluzione telematica.