I dieci anni della sicurezza stradale

Un recente articolo di Laura Servidio, pubblicato il 30 Aprile su Insurance Daily, riporta i principali argomenti discussi nella conferenza stampa che Viasat e Fondazione Ania  hanno organizzato per la presentazione della decima edizione della Guida alla Sicurezza Stradale 2015. In vista di un grande obiettivo: diminuire di quasi  il 50% il numero dei morti per incidenti stradali entro il 2020. Per farlo, servono strumenti, normativa e una cultura recettiva. La Guida approfondisce le iniziative della Fondazione Ania per diminuire la mortalità sulle strade italiane; le tecnologie del presente e del futuro realizzate da Viasat Group, come la telematica satellitare; le problematiche dell’rc auto, con interviste agli addetti del settore tra cui Maria Rosa Alaggio, direttore di Insurance Daily; cifre, tendenze e nuove opportunità legate alla tematica della sicurezza stradale.

Molti i fronti che il dibattito identifica come gli scenari su cui principalmente operare.
Roberto Sgalla, direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato e tra i relatori presenti, conferma come spesso sia un problema di atteggiamento:

“…gli italiani non amano essere controllati dalla tecnologia e la politica ha paura di estendere i controlli per non invadere la privacy dei cittadini. La nuova frontiera, dunque, è un uso maggiore della telematica per consentire il controllo da remoto dei veicoli assicurati, delle frodi e dei comportamenti illeciti. La tecnologia c’è, ora serve la volontà di usarla “.

MANCANZA di CULTURA
L’Italia risulta tra i primi paesi nell’utilizzo delle scatole nere, con oltre 3 milioni di dispositivi già installati, eppure manca ancora cultura.
Così  come conferma Domenico Petrone, presidente di Viasat Group:

 ” Fare telematica in questo Paese è difficile: se da un punto di vista tecnologico siamo all’avanguardia, sul fronte culturale siamo arretrati, perchè gli italiani considerano questi strumenti come forme di controllo ed è per questo che anche la politica non spinge in questo senso. Viceversa, altri Paesi, pur non essendo tecnologicamente preparati come il nostro, sono pronti a recepire queste tecnologie”.

Come si diceva, però il problema è culturale e, per affrontarlo in modo efficace, la Fondazione Ania ha scelto una campagna comunicativa di sicuro effetto: 5 spot, uniti dal filo rosso dei Comandamenti (con un chiaro richiamo ai valori spesso dimenticati) e caratterizzati da una forte componente emotiva. Ci spiega Aldo Minucci, presidente Ania e  Fondazione Ania per la sicurezza stradale:

“Attraverso le emozioni abbiamo voluto parlare al cuore delle persone per arrivare alle loro teste, contribuendo alla diffusione di una nuova cultura del rispetto delle regole della strada . Ciascuno spot focalizza l’attenzione sulle cause principali degli incidenti stradali, quali il mancato rispetto delle norme, l’alcol e sopratutto la distrazione, che provoca 1 incidente su 2”.

IN AIUTO LA TECNOLOGIA
Un aiuto importante potrà arrivare anche dagli strumenti tecnologici. Come conferma Petrone:

“Dal 2018 l’Unione Europea prevede l’obbligatorietà del sistema eCall per la chiamata automatica su tutti i veicoli di nuova omologazione: un dispositivo che per Viasat è già realtà con l’Sos Call che, in caso di emergenza, fornisce tecnologia, ma anche contatto umano …”.

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Per vedere la video-intervista ‘Con Viasat non sei mai solo:   Un cliente chiede assistenza (clicca qui)
Tutto è bene quello che finisce bene (clicca qui)
Scontro con un’autoambulanza (clicca qui)
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