Fine primo tempo

Di Paolo Ravicchio, Responsabile Business Unit Insurance, VIASAT GROUP

Il tempo è scaduto, è terminata così una prima fase della telematica applicata al settore assicurativo. Questo perché sono cambiate le condizioni di mercato e perché è maturata la percezione e la consapevolezza delle imprese assicuratrici in merito ai vantaggi e alle opportunità offerte dalla tecnologia.
La congiuntura economica e la conseguente riduzione della circolazione stradale, per gli elevati costi di gestione dei veicoli, ha prodotto una significativa contrazione della frequenza dei sinistri e quindi dei premi di polizza, obbligando finalmente l’intero comparto a reinterpretare la telematica al di là della funzione antifrode e di uscire dalla accezione negativa di Scatola Nera, intesa unicamente come strumento di monitoraggio e di controllo. Il livellamento al ribasso dei prezzi impone infatti necessariamente alle Compagnie di assicurazione di valorizzare tutti gli altri benefici, al fine di garantirsi un pieno recupero dei relativi costi, ma anche per differenziare la propria offerta sul mercato.
La telematica cessa quindi di essere un mero baluardo antifrode e diviene la soluzione privilegiata per riuscire a tramutare la polizza RC Auto, troppo spesso vista dal consumatore come un ulteriore balzello, in un effettivo servizio di protezione e tutela il cui prezzo è strettamente proporzionato allo specifico livello di rischio dell’assicurato. Le funzioni sempre più evolute che i dispositivi sono in grado di garantire, anche attraverso la crescente integrazione con le altre tecnologie affini (centraline e computer di bordo del veicolo e smartphone del conducente), e la grande mole di dati da essi rilevabili, consentono infatti di fornire prestazioni di assistenza e protezione ad alto valore aggiunto e di misurare puntualmente comportamenti, abitudini e stili di guida dell’assicurato per determinare la sua specifica propensione alla sinistrosità.
Tutte queste informazioni non devono però essere messe esclusivamente a disposizione delle imprese assicuratrici per la determinazione della tariffa personalizzata, ma vanno comunicate costantemente ed efficacemente al Cliente finale affinché possa comprendere eventuali comportamenti non virtuosi e modificarli per abbassare il livello di rischio nell’interesse proprio, ma anche della Compagnia.
La raccolta, l’elaborazione e l’interpretazione di grandi quantitativi di dati provenienti dai dispositivi di bordo deve pertanto essere condivisa con l’esterno (Compagnie, Agenzie, Periti, Provider di Assistenza, Forze dell’Ordine, ecc…) attraverso la creazione e gestione di un network parallelo a quello dei “social”, in cui anche gli oggetti entrano in un sistema di interconnessioni mettendo in correlazione i due mondi: l’Internet of Things (IoT) con l’Internet of People (IoP) per consentire quindi di tradurre tutti questi dati e queste nuove opportunità in reale progresso e non in “rumore”.
L’obiettivo a cui tendere deve essere pertanto l’Internet of Everything (IoE) dove l’uomo e la macchina, attraverso la messa a fattor comune di relazioni interpersonali, dati, processi, device e via discorrendo, concorrono a un migliore e più sicuro stile di vita.

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