Intervista con Umberto Guidoni (Segretario Generale Fondazione Ania)
Quando si parla di sicurezza stradale oggi in Italia non si può non considerare i molti risultati positivi ottenuti, a partire dalla riduzione del numero dei morti. Quando si parla di sicurezza stradale non si può non pensare all’importanza della tecnologia che incide sensibilmente sullo stile di guida degli automobilisti. Quella stessa tecnologia che ancora oggi fatica ad essere utilizzata da tutti, ma che è il centro delle azioni legislative proprio per rendere le nostre strade più sicure.
Sicurezza Stradale in Italia oggi. Se dovesse brevemente fare qualche valutazione sul tema direbbe che …?
La situazione complessiva è sicuramente migliorata rispetto a 10 anni fa, ma ancora non è stato fatto abbastanza. Nel 2011 in Italia sono morte 3860 persone a causa di incidenti stradali. Il calo rispetto al 2001 si aggira intorno al 45%: in quell’anno l’Unione europea fissò l’obiettivo del dimezzamento delle vittime in 10 anni sulle strade dei paesi membri. L’Italia non l’ha centrato, ma non dobbiamo vedere il bicchiere mezzo vuoto. Molte cose positive sono state fatte, soprattutto in termini di educazione delle nuove generazioni. Come Fondazione ANIA da anni portiamo avanti progetti dedicati ai giovani: abbiamo promosso la figura del guidatore designato nelle discoteche e nei luoghi di divertimento, spiegando quanto fosse importante in ogni comitiva la presenza di una persona che si impegnava a non bere per riportare a casa gli amici in totale sicurezza. Siamo entrati nelle scuole portando modelli di formazione in grado di spiegare ai ragazzi i rischi che si possono correre al volante. Abbiamo avviato attività dedicate ai neopatentati e ai giovani che si avvicinavano alla guida del ciclomotore. Ciò che abbiamo riscontrato nel medio periodo è che i ragazzi, se debitamente formati, acquisiscono una maggiore consapevolezza dell’importanza del rispetto delle regole al volante. Per questo siamo convinti che la sicurezza stradale debba beneficiare di una continua e costante opera di comunicazione ed informazione.
In quale maniera la tecnologia è uno dei fattori che più di ogni altro ha contribuito (e contribuisce) alla sicurezza stradale?
Il sistema “Tutor” nelle autostrade rappresenta un modello di eccellenza italiano. Se è vero che l’Italia non ha raggiunto complessivamente l’obiettivo del dimezzamento dei morti sulle strade, è altrettanto vero che nelle autostrade e, in particolare, nelle tratte controllate dal sistema Tutor, quell’obiettivo è stato addirittura superato. A livello europeo c’è molta attenzione alle nuove tecnologie messe a servizio della sicurezza stradale: il sistema e-call che dovrà essere installato obbligatoriamente sui veicoli di nuova immatricolazione dal 2015 ne è un esempio. Avere a disposizione un sistema che consente di ottimizzare tempi e modalità di intervento in caso di incidente, può aiutare a salvare molte vite.
Scatola Nera o Pink Box che sia, quanto questi strumenti hanno il pregio di incidere sugli stili di guida degli automobilisti?
La diffusione di questi strumenti non è ancora massima, ma le prospettive di sviluppo sono assai interessanti in termini di sicurezza stradale. Ad oggi la presenza di un dispositivo come la scatola nera, porta a responsabilizzare l’autista. In futuro l’interconnessione di questi strumenti con le varie parti del veicolo, porterà a raccogliere sempre più informazioni sugli stili di guida. Informazioni che, una volta analizzate, consentiranno di correggere eventuali errori che si commettono al volante.
Come è iniziato l’anno per la Fondazione Ania per la sicurezza stradale?
Il 2013 della Fondazione ANIA è cominciato all’insegna della collaborazione con le forze dell’ordine. A gennaio si è conclusa la seconda edizione di “Adotta una strada”, iniziativa realizzata con l’Arma dei Carabinieri, che si è sviluppata su 5 strade statali scelte tra le più pericolose in Italia. Su quelle arterie i Carabinieri hanno aumentato i pattugliamenti, avviando un’opera di comunicazione ed informazione sui rischi della guida in stato di ebrezza e sul corretto trasporto dei minori in auto. Nel periodo dell’iniziativa, sulle strade prese in considerazione, è stato abbattuto drasticamente il numero di incidenti mortali. Restando sul tema della collaborazione con le forze dell’ordine, a marzo si è svolto “Tutor”, un tour itinerante organizzato con la collaborazione della Polizia Stradale e di Aiscat e con il patrocinio della Regione Piemonte, che ha toccato 13 città italiane e che ha portato la sicurezza stradale tra i banchi delle scuole. Sempre a marzo, infine, abbiamo realizzato un’importante iniziativa legata alla festa della donna. In occasione dell’8 marzo abbiamo regalato 350 scatole rosa ad altrettante donne del Piemonte che ne hanno fatto richiesta attraverso il nostro sito internet.