Otto secondi per forzare la portiera. Altri diciotto per mettere in moto. Poco più di un minuto in totale per entrare in azione e sparire. Due uomini sono stati arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Monza per furto aggravato. Sono accusati di aver messo a segno una serie di colpi facendo sparire diversi furgoni o camion cassonati.
“Quello dei furti e delle rapine di prodotti nella catena logistica – scrive Aldo Rosada, Presidente della Commissione Trasporti di Assologistica, in un redazionale pubblicato sull’ultimo numero della Guida alla Sicurezza di Viasat Group – è inaccettabile sotto tutti i punti di vista: produttivo, economico e logistico. Bande di criminali sempre più organizzate vedono chiaramente i camion come i loro obiettivi più facili per rubare abbigliamento, prodotti tecnologici, alimentari, medicinali e quanto può essere facilmente piazzato nel mercato nero. Il momento buono è ovunque ci siano le condizioni favorevoli per perpetrare il reato. Di notte davanti alle aziende con i mezzi in attesa di essere scaricati, nelle aree di sosta incustodite oppure bloccando con ogni espediente gli autisti durante la circolazione stradale. Agiscono anche tagliando i teloni e aprendo le porte posteriori dei camion furgonati.”
Il danno che subiscono le aziende è gravissimo. Dopo un furto, infatti, inevitabilmente vengono intaccati i rapporti tra venditore e acquirente per la mancata consegna della merce. Il vettore spesso perde la fiducia da parte del suo committente, sostiene un costo imprevisto determinato dalla franchigia della polizza assicurativa e negli anni successivi subisce un ulteriore costo determinato dall’aumento del premio assicurativo di polizza.
Come difendersi, quindi? “La telematica – prosegue Aldo Rosada – svolge oggi un ruolo molto importante e dispositivi sempre più evoluti permettono in alcuni casi di scongiurare il furto o la rapina. C’è però la necessità di utilizzare anche altri accorgimenti: obbligare gli autisti a eseguire un preciso itinerario stradale; dotare tutti i mezzi per il trasporto merci della Scatola Nera o dispositivi satellitari similari fondamentali per la localizzazione e all’occorrenza per l’intervento delle Forze dell’Ordine; attrezzare tutti i semirimorchi (furgonati e non) di un sistema antifurto.”
Le aziende di autotrasporto hanno quindi la necessità e l’interesse di proteggere il proprio business. “Ma per ottenere un risultato positivo – conclude il Presidente della Commissione Trasporti di Assologistica – c’è l’esigenza della partecipazione e del coinvolgimento da parte di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, non ultimo per un riconoscimento tariffario dei costi da sostenere per l’installazione dei dispositivi tecnologici. Inoltre, vista l’attuale situazione sui furti e rapine nell’autotrasporto, al fine di garantire, in qualche modo, un servizio efficiente e possibilmente sicuro, il committente deve riconoscere il vettore come un partner e non come un semplice fornitore.”