Il mercato della bicicletta conferma numeri importante e va avanti di record in record. Secondo le stime più recenti di Confindustria Ancma (Associazione ciclo motociclo accessori) si contano per la prima volta i 22 milioni di pezzi venduti in Europa. La crescita è stata trainata in particolare dalla continua e robusta domanda di e-bike che le cui vendite hanno raggiunto il valore di 19,7 miliardi di euro. Anche la produzione di parti e accessori per biciclette è aumentata raggiungendo un valore di 3,6 miliardi di euro.
Gli investimenti complessivi del settore (fine 2021) sono arrivati a un livello di oltre 1,75 miliardi di euro, +17% rispetto i 1,5 miliardi di euro dell’anno precedente. I posti di lavoro diretti nel settore manifatturiero sono passati da oltre 77.500 a quasi 87.000, il che porta il totale dei posti di lavoro diretti/indiretti in Europa a circa 170.000. Inoltre, delle oltre 1.000 PMI presenti in Europa, si stima una crescita numerica dal 5 al 10%.
Qualche altro dato. Secondo uno studio di Money.co.uk la città più bike-friendly al mondo è Copenhagen. Segue l’estone Tallinn, mentre è l’olandese Amsterdam a completare il podio. Bene l’israeliana Tel Aviv, che si piazza al quinto posto. Ottimo risultato per l’Australia con tre città (Perth, Adelaide e Canberra) nella Top Ten. Nonostante l’esclusione dalle prime posizioni della classifica, anche l’Italia sta facendo passi importanti con Ferrara, Reggio Emilia e Modena a fare da capofila. Tuttavia le infrastrutture risultano ancora insufficienti, con un numero di piste ciclabili decisamente lontano dagli standard europei. Il recente dossier di Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente ha evidenziato che alle città italiane necessitano di circa 16.000 km di ciclabili in più per mettersi in pari con i principali partner europei, raggiungendo un totale di 21.000 km nel 2030. Per fare ciò l’investimento dovrebbe essere di almeno 3,2 miliardi di euro, pari a 500 milioni di euro all’anno. Cifre che appaiono importanti, specie in questo momento storico, ma che in realtà rappresenterebbero soltanto il 3,5% di quanto già stanziato per il comparto auto e le relative infrastrutture.
Investire in infrastrutture è essenziale perché andare in bicicletta fa bene, ma a volte può essere anche pericoloso. E i ciclisti sono utenti deboli della strada che vanno difesi e protetti. Questa è la ragione per cui Viasat, che fa della sicurezza la propria missione, ha progettato Sherlock. Il dispositivo si caratterizza, potendo monitorare la bici in qualsiasi momento, per essere indispensabile contro i furti. Ma anche uno strumento che consente, attraverso la Centrale Operativa, di attivare i soccorsi in caso di incidente o malore.