Il decreto-legge n. 68 del 16 giugno 2022 (entrato in vigore il 16 giugno 2022), noto come decreto Trasporti 2022, contiene alcune importanti novità sull’utilizzo illecito delle bici elettriche, fenomeno molto diffuso in diverse città italiane. Ricordiamo, infatti, che l’art. 50 del Codice della Strada limita la potenza del motore elettrico delle e-bike a un massimo di 0,25 kiloWatt, prevedendo l’interruzione della spinta del motore quando si raggiungono i 25 km/h o se si smette di pedalare. Naturalmente questo vale finché si resta nel lecito, ma le strade sono purtroppo piene di bici elettriche ‘truccate’, ossia dotate di un motore che riesce a spingerle ben oltre il limite consentito, trasformandole in veri e propri motorini senza però tutti gli obblighi previsti per i ciclomotori, ossia targa, assicurazione, patente e casco.
L’articolo 7 del decreto Trasporti 2022 stabilisce che chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende mezzi a pedalata assistita (bici elettriche o e-bike) che sviluppano una velocità superiore a 25 km/h con l’ausilio del motore elettrico è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa da 1.084 a 4.339 euro. Alla sanzione da 845 a 3.382 euro è invece soggetto chi effettua sulla bici a pedalata assistita modifiche idonee ad aumentare la potenza nominale continua massima del motore ausiliario elettrico o la velocità oltre i limiti previsti. Una eccezione per i rider che utilizzano la bici per il trasporto merci. In questo caso possono avere un motore elettrico di potenza doppia rispetto al normale, dato il maggior peso da trasportare, che sale da 0,25 a 0,5 kW. Resta tuttavia confermato che il motore deve smettere di funzionare quando la velocità raggiunge i 25 km/h.
I semplici ciclisti quindi devono fare molta attenzione a queste nuove norme perché se si utilizza un mezzo più potente rispetto a quanto indicato dalla legge, questi sono considerati a tutti gli effetti ‘ciclomotori’ e sono pertanto tenuti a rispettare i relativi obblighi, che contemplano certificato di circolazione, targhino, assicurazione, patente, casco ed età minima di 14 anni. Pertanto i conducenti di una e-bike modificata rischiano una sanzione per ognuna delle suddette prescrizioni che, sommate, possono arrivare a diverse migliaia di euro.
L’avvento delle e-bike ha modificato radicalmente il modo di utilizzare la bici. Stiamo parlando di mezzi altamente tecnologici e di alto valore economico. A tal proposito è indispensabile poterle proteggere perché in Italia il fenomeno dei furti delle bici è in forte ascesa. Esistono tuttavia nuovi sistemi e modalità efficaci che rendono più complicata la vita ai ladri. A tal proposito Sherlock di Viasat è l’antifurto Gps invisibile, progettato per monitorare la bici in qualsiasi momento. Un device leggero, compatto di piccole dimensioni che permette di sapere sempre e con precisione dove si trova la propria bici e aiuta a ritrovarla in caso di furto.