“Abbiamo bisogno di fiducia. Abbiamo bisogno della fiducia per competere sulla scena mondiale. Dobbiamo favorire la fiducia nella nostra organizzazione, perché il mercato è troppo complesso e lo sarà ancora di più in futuro. Nessuno ha tutte le competenze per dare risposte efficaci a tutte le domande, quindi dobbiamo agire come squadra”. Così Massimo Getto, Vice Presidente e CFO di Viasat Group, ha scelto di parlare al Sales Team internazionale di Viasat Group, riunito per un’occasione speciale ai Ronchi Verdi di Torino lo scorso 2 luglio 2015: l’annuncio dell’ultima acquisizione in Romania che spalanca le porte dell’est Europa alla più importante azienda di telematica satellitare del nostro Paese.
“Siamo in un luogo tranquillo e rilassante, quindi preferisco non annoiarvi con un discorso formale. Vorrei raccontarvi solo due semplici aneddoti:
Ho un bambino di tre anni, Giacomo. La settimana scorsa siamo stati nella sua scuola materna per partecipare alla recita di fine anno. Suppongo che una gran parte di voi abbia partecipato a un evento così importante, vero? Una mamma molto carina di un amico di Giacomo si è avvicinata e, dopo alcuni convenevoli, mi ha detto: ho un altro figlio di 17 anni, che scuola mi suggerisce di fargli frequentare per aiutarlo a trovare un lavoro? La mia risposta è stata: gli faccia scegliere quella che gli piace. Nessuno può dire con certezza come sarà il mondo tra cinque anni. Non ho la più pallida idea di come andrà a finire. Basti pensare che i bambini che iniziano la scuola adesso, andranno probabilmente in pensione nel 2065! In uno scenario del genere, in costante mutamento, l’imprevedibilità diventerà l’abitudine. Quindi, bisogna essere curiosi, intelligenti, pronti, flessibili. Mi piace citare una frase attribuita a Darwin: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. Per essere adattabili al cambiamento dobbiamo studiare, essere sempre aggiornati, migliorare quotidianamente la nostra cultura e le nostre conoscenze per leggere in anticipo i segnali del mercato. Un impegno di questo genere richiede una dedizione che si può riservare solo alle cose che amiamo profondamente, quelle che ci aiutano a crescere come esseri umani, quelle che ci aiutano a vivere meglio. Un tempo si andava a scuola nella primissima parte della propria vita e poi si usava quello che si era imparato per fare il proprio lavoro per la seconda parte della nostra vita. Quel tempo è finito. Dunque, dobbiamo amare il nostro lavoro e rimanere curiosi per continuare ad aver voglia d’imparare ogni giorno. Questo è anche il modo migliore per rimanere liberi.
Ma veniamo al secondo aneddoto. Durante i miei studi universitari ho fatto un viaggio negli Stati Uniti per le vacanze estive. Un giorno, mentre guidavo lungo Ocean drive a Los Angeles, ho visto un senzatetto con un cartone ondulato sul quale c’era scritto: “Se tu sei quello che sei, è perché una volta qualcuno ha avuto fiducia in te”. E’ vero. Per me è stato così, ma se provate a cercare nella vostra mente, probabilmente troverete anche voi una persona così importante. Ne sono sicuro. In questi anni ho pensato spesso a quella frase. C’erano queste figure nella mia vita, ma più di ogni altra cosa quel consiglio ha fatto scattare nella mia mente un pensiero in tutti questi anni: “trust” in inglese non è solo un nome, è anche un verbo La fiducia come verbo, un flusso preciso di azioni: cercare prima di capire e poi di essere capito, fare e mantenere le promesse, onestà e integrità, la gentilezza e cortesia, pensando “win win” or “No Deal”, chiarendo le aspettative, essendo fedele ai propri principi, scusandosi. La fiducia diventa un verbo, quando si comunica agli altri il loro valore e il loro potenziale in un modo così chiaro che loro stessi possano essere ispirati dal riconoscerlo in se stessi. Goethe ha detto una volta: “Tratta un uomo per quello che è e rimarrà quello che è. Tratta un uomo per quello che può e dovrebbe essere e diventerà quello che può e dovrebbe essere”.
Abbiamo bisogno di fiducia. Abbiamo bisogno della fiducia per competere sulla scena mondiale. Dobbiamo favorire la fiducia nella nostra organizzazione, perché il mercato è troppo complesso e lo sarà ancora di più in futuro. Nessuno ha tutte le competenze per dare risposte efficaci a tutte le domande, quindi dobbiamo agire come squadra. Dobbiamo conquistare la fiducia dei clienti con le nostre soluzioni, prestando grande attenzione alle loro esigenze. Dobbiamo incoraggiare la fiducia dei nostri fornitori, delle nostre banche e, più in generale, di tutti quei soggetti che vogliamo facciano questo cammino con noi. La comunicazione trasparente è l’unico modo per infondere fiducia in loro.
In poche parole il mio messaggio a ciascuno di noi, ma prima di tutto a me stesso è questo: amate il vostro lavoro, siate flessibili, affrontate il cambiamento come un’opportunità e promuovete la fiducia. Cercate di essere una luce che guida e non un giudice, un modello e non un critico severo. E ricordiamoci sempre: non possiamo cambiare tutte le cose, non possiamo cambiare le persone, possiamo cambiare solo noi stessi”.
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