“L’avvento delle nuove tecnologie – scrive Paolo Ravicchio, Chief BU Insurtech di Viasat Group, in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della Guida alla Sicurezza – sta modificando molti aspetti della nostra vita e il comparto assicurativo, da questo punto di vista, non fa eccezione. Le imprese, infatti, stanno prendendo consapevolezza che se vorranno mantenere un ruolo centrale nel mondo della mobilità, non potranno limitarsi a fare da spettatrici al progresso in corso. E, per recitare un ruolo da protagoniste, dovranno adottare proprie soluzioni innovative e specialistiche che consentano loro di mantenere una gestione e un controllo diretto del cliente e dei suoi dati. In questo senso, diventa fondamentale continuare a poter contare su tecnologie sempre più connesse al veicolo e di facile e veloce installazione, ma anche dedicate, così da preservare un’autonomia e una maggior competitività rispetto ai player che si trovano più a monte della filiera automotive e che ne gestiscono la connettività e la telematica di primo impianto.”
“Sotto questo profilo – prosegue Ravicchio – il settore della telematica assicurativa sta finalmente uscendo da un prolungato letargo, dovuto principalmente a uno stato di perenne attesa nei confronti di possibili evoluzioni di mercato che avrebbero potuto modificare significativamente il contesto economico e operativo, con conseguenti rischi, ma anche opportunità. Da un lato le illusorie aspettative verso una definitiva attuazione della normativa nazionale sulle Scatole Nere che avrebbe potuto introdurre principi di difficile applicabilità e sostenibilità; dall’altro una progressiva standardizzazione di soluzioni tecnologiche di primo impianto, con prospettive di maggior economicità e semplicità operativa. Il tempo, invece, ha gradualmente restituito a tutti gli operatori una visione più disincantata che ha fatto emergere una realtà ben più complessa e articolata di quanto buona parte degli analisti volesse far credere. In questo nuovo contesto, la creazione di ecosistemi trasversali, basati su sistemi interoperabili, risulta essere tutt’altro che la mera conseguenza e sommatoria delle diverse risorse disponibili.”
“I diversi mercati dell’Automotive e i numerosi player che agiscono al loro interno, hanno mostrato tutte le loro differenze in termini di esigenze, modalità operative, strategie e modelli di business. In particolare, quello assicurativo ha compreso la propria specificità e posizione d’avanguardia sul tema della telematica, intuendo il vantaggio competitivo che può derivare da un approccio non orientato alla standardizzazione, ma al contrario teso a mantenere e rinnovare differenti soluzioni innovative. In questo mutato scenario, dove il dispositivo non è più visto come una semplice commodity, bensì come elemento abilitatore di partenza, dal quale inevitabilmente discende la possibilità di creare servizi distintivi e ad alto valore aggiunto, il ruolo del provider telematico e tecnologico è ritornato determinante. Il mercato assicurativo – conclude lo Chief BU Insurtech di Viasat Group – sta dunque investendo con ancora più forza e convinzione in questo settore, puntando a collaborazioni e partnership strategiche con i principali Telematics Service Provider. Una direzione ancor più ineludibile in questa fase di transizione tecnologica e di grave crisi mondiale post-Covid dei microchip e della logistica, che rende la disponibilità dei dispositivi telematici tutt’altro che scontata e illimitata, sconfessandone ulteriormente, anche dal punto di vista ‘quantitativo’, la definizione di commodity.”
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