L’applicazione della telematica satellitare ai mezzi di trasporto può consentire una maggiore efficienza della gestione, ottimizzazione dei costi, miglioramento delle performance aziendali. Per un automezzo pesante si parla di un valore di circa il 9% del budget annuale, vale a dire 10 mila euro, su voci come minori tariffe delle polizze assicurative, oggi condizionate dall’alta presenza di frodi, risparmi di carburante, pneumatici, manutenzioni. E’ quanto sottolinea all’agenzia Asca Domenico Petrone, presidente di Viasat, azienda torinese leader in Italia nella realizzazione di sistemi satellitari per il trasporto, in occasione della conferenza stampa di presentazione del convegno “Le Tecnologie per Migliorare Efficienza, Competitività e Ridurre il Costo dei Trasporti” di lunedì 23 settembre al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino. I vantaggi però si scontrano con una diffusa diffidenza. Una mano decisiva potrebbe arrivare dal decreto attuativo da parte del Ministero per lo sviluppo economico della legge sulle liberalizzazioni che deve prevedere gli standard per il dispositivo da montare sui mezzi. ”Il testo è pronto – assicura Marco Petrone, figlio del patron di Viasat, e presidente dell’associazione produttori telematici (TSP Association) – ma la successione di più governi negli ultimi due anni ne ha bloccato l’approvazione’. In Europa è prevista invece l’obbligatorietà sulle nuove auto di sistemi E-call, per la chiamata automatica di soccorso in caso di incidente, a partire dall’ottobre 2015.
Se per le auto la scatola nera ha una funzione fondamentale di sicurezza, nel caso dell’autotrasporto ha invece una ragione fondamentale di efficientamento. Per non parlare dei mezzi, oltre duemila l’anno, che spariscono nel nulla. ”Ed ecco perché – spiega Petrone – abbiamo intenzione di realizzare corsi di formazione per autotrasportatori con l’analisi dei rispettivi bilanci per individuare soluzioni pratiche”. ”Così come l’informatica nei decenni passati non doveva essere demonizzata – aggiunge Petrone – perché ha dato un impulso allo sviluppo, oggi la infotelematica può contribuire a farci uscire dalla crisi”.
Il baricentro del settore in Europa si sta spostando verso Est dopo che da 15 anni in Italia non si registrano segnali di crescita. Con la sola innovazione tecnologica sostengono gli operatori il conto economico delle aziende può essere rovesciato. I numeri complessivi sono pari a una manovra finanziaria: per quanto riguarda i mezzi pesanti si può recuperare l’inefficienza, valutata in 40 miliardi l’anno, mentre sulle auto si parla di altri 10 miliardi. ”Se applicato in modo generalizzato – assicura ancora Domenico Petrone – si possono creare seimila posti di lavoro”.