Intervista con Antonio Cernicchiaro Vice Direttore Generale, UNRAE
L’imperativo di base dell’era moderna è la connettività. Come in una vera e propria corsa all’oro, le Case automobilistiche si sfidano a colpi di innovazioni futuristiche sui sistemi di bordo più all’avanguardia, mettendo quasi in secondo piano la fisicità del veicolo. Il risultato è un elenco infinito di dispositivi tecnologici di cui è possibile usufruire all’interno dell’abitacolo.
La telematica non è più un’opzione ma un’irrinunciabile necessità. Potenzialità enormi per traguardi prima impensabili?
Le tecnologie esistenti ed applicabili per la realizzazione di sistemi ITS sono diverse, e non è facile stabilire quali saranno scelte per un’applicazione diffusa in futuro. L’esperienza insegna che ad ogni impulso la ricerca industriale risponde con proposte tecnicamente fattibili, la cui realizzazione è però subordinata poi ad una serie di fattori terzi.
Le tecnologie ITS hanno ormai basi consolidate, anche se dopo anni di ricerche e prove non si sono ancora definiti progetti certi, almeno per le applicazioni di cui si parla. Non è compito dell’industria automobilistica raccomandare particolari soluzioni tecnologiche, ma dobbiamo ricordare che ogni soluzione, per essere concretamente accettabile e praticabile, deve: essere fattibile e sostenibile; potersi adeguare ai futuri sviluppi tecnologici, avere costi adeguati ed essere facilmente commerciabile; non indurre svantaggi in termini di concorrenza o creare costi impropri per l’industria; essere accettabile per l’automobilista o per l’operatore dei trasporti.
Qualsiasi sistema integrato di open data non dovrà poi interferire, ma integrare adeguatamente i vari sistemi di controllo e gestione, oggi già offerti anche in abbonamento da molte Case costruttrici ai clienti che li richiedano.
Con tali sistemi, nel settore del trasporto di merci, per esempio, oltre alle garanzie di intervento automatico sulla marcia del veicolo, per adeguarla alle variazioni del percorso agendo sul cruise control, alle condizioni di traffico o allo stato di allerta del conducente, è oggi possibile “condurre” il veicolo nelle migliori condizioni di risparmio di carburante, di preavviso di possibile guasto e relativo eventuale intervento remoto, fino alla raccolta e archiviazione dei dati di veicoli e autisti.
Sicurezza e risparmio in una Scatola Nera. Cosa pensa in proposito?
Naturalmente anche l’UNRAE segue con grande attenzione l’iter di formazione ed emanazione della normativa sulle scatole nere, ritenendola assolutamente idonea a migliorare la sicurezza della circolazione e a garantire una più “intelligente” e consapevole gestione degli autoveicoli.
Altrettanto importante sarà l’entrata in vigore della normativa sul dispositivo eCall, sulla quale però l’UNRAE auspica che vengano adottate disposizioni accessibili da tutte le tecnologie attualmente sviluppate, con particolare riferimento a quelle elaborate dalle Case automobilistiche, in modo da permettere l’integrazione con tutte le varie modalità di accesso. Peraltro, è doveroso sottolineare che per consentire l’effettivo avvio di questo nuovo sistema tutte le parti interessate dovranno rispettare gli impegni tecnologici necessari, a partire dai singoli Paesi, che dovranno attivare punti di risposta per il servizio pubblico.
Basterebbe utilizzare strumenti telematici per smascherare frodi alle Compagnie e ridurre significativamente i premi. Lo richiedono gli automobilisti onesti e virtuosi…
… e lo condivide anche l’UNRAE che ritiene utile, non solo la diffusione di specifici strumenti telematici che consentano di monitorare puntualmente ed efficacemente la circolazione degli autoveicoli in modo da ostacolare il rischio di azioni illegali in occasione di sinistri, ma anche l’utilizzo di questi strumenti per controllare l’uso dei veicoli, allo scopo di pervenire ad una riforma della fiscalità ad essi applicata, reimpostandola in modo meno gravoso per gli automobilisti di quello attuale, basandola sul principio del “pay-per use”, che permetterebbe di realizzare una tassazione sull’effettivo e certificato impiego del mezzo.
La sicurezza è un bene al quale nessuno deve poter rinunciare, e la telematica può far tanto. È d’accordo?
Per il settore automotive quello della promozione di sistemi ITS che realizzino la cosiddetta smart mobility è ormai un principio acquisito. Oltre allo sviluppo di forme integrate ed efficienti di infomobilità generale ai fini della maggior possibile garanzia di sicurezza della circolazione, meritano attenzione il settore del trasporto pubblico di persone e il comparto del trasporto di merci. L’impiego di sistemi telematici non solo è in grado oggi di fornire informazioni utili ai fini del risparmio sui costi assicurativi, ma nel trasporto pubblico di persone può – per esempio – consentire l’emissione e l’uso di bigliettazione elettronica integrata, più comoda per l’utenza e capace di garantire maggiori controlli sulle evasioni. Nel comparto del trasporto di merci la telematica può veramente dispiegare tutte le sue potenzialità, raggiungendo già oggi traguardi notevoli in termini di sicurezza, permettendo alle aziende di ottenere risparmi gestionali, ovvero un più razionale esercizio del trasporto intermodale, nonché la tracciabilità di particolari carichi – come quelli di materie pericolose – e il controllo su strada dei veicoli anche ai fini del rispetto delle norme sui tempi di lavoro, utile per combattere i fenomeni di concorrenza sleale, praticata tramite il cosiddetto dumping sociale.
L’auto “connessa” è ormai una necessità inderogabile?
Per quanto riguarda il tema dei connected vehicles, se con tale espressione si intende un sistema che permetta a ciascun veicolo di trasformarsi in un vero e proprio “sensore in movimento”, capace di fornire e ricevere informazioni sulle condizioni di infrastrutture e traffico attraverso apparecchiature V2V (vehicle to vehicle) o V2I (vehicle to infrastructure), bisogna innanzitutto dire che si tratta ancora di un’area di ricerca, per quanto assai avanzata, nella quale si deve anche tenere conto degli sviluppi delle applicazioni che nel frattempo sono state sperimentate e vengono già offerte sul mercato, quali ad esempio i sistemi di gestione/ controllo dei veicoli industriali, oppure le cosiddette “scatole nere” ai fini assicurativi e, domani, i servizi di eCall.
Nel fermento di lodevoli iniziative sullo sviluppo ormai necessario e auspicabilmente adeguato alle esigenze dei vari operatori, di sistemi ITS integrati a livello europeo, basati sui concetti inalienabili di sicurezza della circolazione ed efficienza ambientale. Costruttori e distributori di autoveicoli sono però preoccupati dal rischio che si possa finire imprigionati in una rete complessa di applicazioni, a discapito di quelli che dovrebbero essere a questo punto considerati come altri due concetti inalienabili: la semplicità di utilizzo e l’economicità di gestione.