Scatola Nera sì, ma multipolizza

Intervista ad Umberto Guidoni, responsabile del servizio auto dell‘Ania.

Le Compagnie accolgono in modo positivo le nuove norme del ddl Concorrenza, seppur con qualche distinguo, come ci conferma Umberto Guidoni dell’Ania.

Siamo alla vigilia di una piccola rivoluzione?

Siamo convinti che le modifiche della Rc auto allo studio possano avere un impatto positivo sulla trasparenza e sui premi. Si tratta di un nuovo approccio alla polizza, che lascia alla compagnia la facoltà di proporre e all’utente la libertà di scegliere clausole contrattuali che diversificano le polizze.

Scatola nera, risarcimento in forma specifica, deroga alla cessione del credito, alcol lock, perizia preventiva del veicolo: le novità in arrivo sono tante. Siamo pronti a tutti questi cambiamenti?

Alcuni di questi strumenti sono già presenti sul mercato: quindi non si può dire che siano sconosciuti all’automobilista. Ora bisogna vedere come li si renderà operativi. Prendiamo la scatola nera: porterà benefici per l’utenza , non foss’altro per il fatto che, con il suo valore probatorio, consentirà una verifica puntuale delle dinamiche dei sinistri. Ma la diffusione capillare di questi dispositivi ci potrà essere solo con la piena portabilità.

Può chiarire meglio il concetto?

Il punto è questo: serve una piattaforma standard di comunicazione all’interno della quale tutte le scatole nere siano in grado di colloquiare. In questo modo, così come avviene per il roaming telefonico, i dispositivi garantirebbero la portabilità e l’utente avrebbe il servizio anche cambiando compagnia a prescindere dal provider e senza sostituire il dispositivo.

In effetti, è un’aspetto tutt’altro che trascurabile…

Abbiamo sensibilizzato il ministero dei Trasporti e quello delle Attività produttive. So che alcune aziende del settore hanno creato un protocollo comune ed è anche nostro interesse che venga finalmente emanato il decreto attuativo. Non può ricadere sulla compagnia l’onere di garantire la portabilità: devono essere i provider a creare uno standard condiviso e accessibile.

Sin qui le novità del ddl, ma ci sono anche l’attestato di rischio elettronico e la scomparsa del contrassegno…

Sono cambiamenti epocali, in quanto gli assicurati non riceveranno più a casa l’attestato di rischio e non dovranno più esibire il contrassegno sul parabrezza del veicolo. Ciò renderà più efficace la lotta all’evasione assicurativa e, grazie agli occhi elettronici, i 3,5/4 milioni di veicoli circolanti privi di Rc auto avranno vita difficile. Tutto ciò si ripercuoterà in modo positivo sul piano sociale e sul fondo di garanzia per le vittime della strada. Vorrei evidenziare che il cambiamento dei processi aziendali necessari alla dematerializzazione ha comportato un grande impegno da parte delle compagnie.