Pensare al futuro premia

Smart cities interconnesse, veicoli completamente autonomi e micromobilità tascabile, abilitati da sensori IoT, telecamere e sistemi ADAS con un’offerta assicurativa creata su misura in base alle abitudini di consumo e ai dati di guida degli utenti. “I nuovi trend della mobilità – ci dice in una intervista pubblicata sull’ultimo numero della Guida alla Sicurezza di Viasat Group, Francesco Pisapia, Italy Insurance Consulting Leader EY – Ernst & Young – influenzeranno fortemente anche l’offerta delle compagnie assicurative, che stanno già sviluppando nuove tipologie di polizze, legate all’analisi comportamentale e dei dati di guida, o calcolate in base ai km percorsi. E in prospettiva, saranno sempre più diffusi i prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale, legati cioè alla persona indistintamente dal mezzo di trasporto utilizzato.”

Mobilità e industria assicurativa. Quanto è stretta questa relazione e come evolverà nei prossimi 10 anni?

Il processo di trasformazione digitale in corso nel settore assicurativo sta influenzando fortemente l’offerta delle compagnie che stanno sviluppando una nuova varietà di tipologie di prodotti abilitati dalle nuove tecnologie e in linea con i nuovi trend della mobilità. Se l’assistenza stradale erogata in modalità digitale si è ormai configurata come parte integrante dell’offerta, i principali attori della mobilità sono proiettati già nel futuro con prodotti basati fortemente sui dati e sull’analisi comportamentale. Con il diffondersi della sharing mobility e l’incremento di mezzi alternativi come la micro-mobilità e l’eBike, stiamo assistendo a un cambio sempre più forte delle abitudini di trasporto e di conseguenza le esigenze assicurative dei clienti e soprattutto delle nuove generazioni dimostrano la necessità di un’assicurazione legata a un nuovo concetto di multimodalità.

Nuovi trend della mobilità che condizioneranno in quale maniera l’offerta assicurativa?

Iniziando a parlare di futuro, quello che emerge è la difficoltà ad andare oltre o a immaginare qualcosa che oggi non sia ancora concretizzato. Quando ci chiediamo quale tecnologia legata alla mobilità oggi sembra futuristica, ma diventerà normalità, ci focalizziamo spesso su tecnologie e progetti già in essere come smart cities interconnesse e veicoli totalmente autonomi. Tralasciando, quindi, le tecnologie in fase beta o su carta come air taxi, micromobilità tascabile o il treno iperveloce Hyperloop. Questo approccio però rischia di portare le industry tradizionali a rimanere troppo indietro rispetto ai desideri espressi dal mercato. Pensare al futuro premia e avere il capitale umano che permetta di rivoluzionare il sistema è la più grande sfida sulle quali oggi le compagnie si stanno interrogando.

La progressiva digitalizzazione e innovazione tecnologica dei veicoli quali scenari aprono?

La tecnologia è indiscutibilmente al centro del cambiamento e risulta essere il fattore abilitante per lo sviluppo e il prosperare delle modalità di spostamento futuristiche. Sensori IoT, telecamere, circuiti, sistemi ADAS, Wi-Fi, software, display e linee di codice sono ormai gli elementi base per costruire un veicolo non solo performante, ma che faccia della sicurezza e della comodità parte integrante dell’offerta. La componente hi-tech ha in media un peso pari al 65% nella produzione delle autovetture. Questa evoluzione comporta, da un lato, la necessità da parte delle case automobilistiche di avvalersi di impianti di produzione e filiere altamente specializzate, dall’altro, richiede una notevole necessità di adattamento e di acquisizione di nuove competenze da parte di officine, centri di riparazione e diagnostica. Dal momento che la tecnologia è così importante nella produzione e le auto sono sempre più connesse, anche le compagnie dovranno adattarsi a nuovi scenari.

Cosa si aspettano oggi i clienti?

Si aspettano delle risposte sempre più adeguate e personalizzate rispetto ai propri bisogni. La diversità e la flessibilità delle coperture, l’utilizzo di tecnologia per il calcolo degli impegni e per la rilevazione dei danni, e soprattutto la facilità di attivazione in tutte le condizioni, sono gli elementi fondamentali della rivoluzione digitale che abiliterà i nuovi modelli di mobilità del futuro. L’ecosistema della mobilità dovrà dare risposte chiare e semplici a queste esigenze emergenti quali la micromobilità, la rilevazione dei comportamenti dell’assicurato e l’utilizzo di tecnologia nella mobilità come nel caso della guida autonoma.

Cambieranno anche le modalità distributive delle compagnie assicurative?

I nuovi modelli di business e la tecnologia sembrano impattare positivamente sul mercato assicurativo con una conseguente riduzione nei costi di distribuzione e gestione e della frequenza degli incidenti. Questo trend sarà però in parte compensato da un aumento nel valore medio dei sinistri dato proprio dalla maggiore complessità e dal costo dei componenti dei nuovi veicoli. L’evoluzione di come i consumatori si sposteranno da un punto “A” ad un punto “B” porta le compagnie a ripensare anche ai modelli distributivi in essere, guardando con attenzione ai canali digitali o a modelli distributivi “embedded”, cioè già integrati nell’acquisto del prodotto stesso, costruiti per lo più attraverso partnership ecosistemiche come quelle con il mondo automotive e con i produttori di veicoli di micromobilità.

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