Non c’è Internet of Things senza le persone

Quando parliamo di Internet of Things, in realtà ci stiamo riferendo a una gamma piuttosto variegata di possibili applicazioni che spazia da ambiti di business fino ad arrivare alla nostra esperienza quotidiana anche in casa. Di fatto non è altro che un’evoluzione della nostra vita connessa, iniziata con la telefonia mobile. Tanto per intenderci, bisogna ritornare al 1994 per individuare il primo vero progenitore degli attuali smartphone. Stiamo parlando dell’IBM Simon Personal Communicator, un dispositivo mobile che pesava la bellezza di mezzo chilo e permetteva di gestire email, calendario, fax con uno schermo touch a cristalli liquidi verdi e pennino. Si potevano anche effettuare delle chiamate vocali su rete cellulare. Esattamente venti anni prima, siamo nel 1974, nasceva la Elem (oggi VEM Solutions), fondata dal Presidente Domenico Petrone, prima pietra miliare del Gruppo Viasat che, a distanza di 45 anni, è presente in 11 paesi con 18 società e oltre 700 dipendenti (al 31/12/2018). Un’impresa tecnologica che ha sempre saputo coniugare l’innovazione con il saper fare delle persone e che, tra i suoi tanti clienti, ha annoverato anche l’IBM, tanto per chiudere un ideale cerchio. Nel frattempo l’evoluzione della comunicazione mobile e dei cosiddetti servizi basati sulla localizzazione non ha subito rallentamenti, sostenuta dalla smania di comunicare delle persone in ogni momento e in ogni luogo. In un certo senso, anche la storia del Gruppo Viasat ha vissuto la medesima trasformazione evolutiva. Prima l’elettronica, da quella per l’automazione industriale a quella informatica, per le telecomunicazioni e l’automotive, poi la telematica satellitare e, oggi, l’Internet of Things e i Big Data. Un patrimonio di esperienze e di conoscenze accumulate nel corso degli anni che compongono un quadro di sviluppo virtuoso, retto sulla trama di una geniale curiosità del tutto umana. Se c’è una lezione da imparare in questa storia imprenditoriale, credo sia proprio quella che la tecnologia non può prescindere dal ruolo che le persone hanno e avranno nel futuro in questo ecosistema iperconnesso. Del resto la capacità di cambiamento e di adattamento all’evoluzione del mercato è stato uno dei segreti del successo di Viasat Group, prima in Italia e poi a livello paneuropeo. Una visione e un approccio all’innovazione che ben si adatta a un mondo sempre più interdipendente e in mobilità sostenibile su smart road e all’interno di smart city con ogni sorta di veicolo connesso, fino alla porta della propria casa, gestita con soluzioni intelligenti per il controllo, il monitoraggio e l’automazione delle funzioni domestiche. La tecnologia rende tutto questo possibile, probabilmente anche oltre la nostra attuale immaginazione, ma non può prescindere dall’uomo. Se gli oggetti comunicheranno, lo faranno perché le persone ne trarranno un beneficio concreto o presunto tale, diversamente resterà un bell’esercizio di intelligenza artificiosa.