MOTO: LA SFIDA DEL FUTURO È TECNOLOGICA

La motocicletta? Passione, ma anche sicurezza: due elementi che devono necessariamente convivere. “La moto – commenta Paolo Magri, Presidente ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, in una intervista pubblicata sull’ultimo numero della Guida alla Sicurezza di Viasat Group – è prima di tutto libertà, divertimento, ma anche sempre più sinonimo di mobilità intelligente, fruibile e sostenibile, soprattutto in ambito urbano. Le conseguenze della pandemia hanno esaltato queste prerogative delle due ruote: velocità negli spostamenti, distanziamento, facilità di parcheggio. E questo consegna alla nostra industria, ma anche alle Istituzioni, nuove sfide nell’ambito della sicurezza.”

Come approcciare il tema sicurezza quando si parla di moto?

Anche alla luce dei dati sull’incidentalità che, nonostante qualche trend in diminuzione, ci obbligano sempre a tenere viva l’attenzione, è importante approcciare il tema della sicurezza in moto da diversi punti di vista. Due su tutti: educazione e diffusione di una maggiore cultura della sicurezza, soprattutto tra i giovani, e poi più attenzione all’aspetto infrastrutturale. In Italia, si stima che le infrastrutture inadeguate siano concausa di incidenti nel circa 25% dei casi, un dato preoccupante rispetto alla media europea. Le case motociclistiche poi investono costantemente in ricerca e sviluppo per innalzare gli standard di sicurezza attiva e questo impegno non può essere certo vanificato da fenomeni esterni come la trascuratezza nella manutenzione del manto stradale e delle infrastrutture.

Quale sarà la fase 2.0 della sicurezza in moto?

Credo sia importante sottolineare come attorno all’industria della mobilità si assista oggi alla convergenza di tutto quello che sta avvenendo di rilevante in ambito tecnologico. Quella delle due ruote ha fatto passi da gigante negli ultimi anni per lo sviluppo e l’introduzione di sistemi di sicurezza attiva: penso all’evoluzione dei sistemi frenanti, all’ABS (sistema di antibloccaggio), al miglioramento complessivo delle prestazioni dei pneumatici e della ciclistica dei mezzi. Un futuro, nemmeno troppo lontano, è rappresentato sicuramente dalla connettività dei veicoli che consentirà di accrescere le informazioni a disposizione degli utilizzatori, anche attraverso dashboard di ultima generazione e, soprattutto, di interagire in tempo reale con le infrastrutture e gli altri utenti della strada. Inoltre, l’evoluzione tecnologica della nostra filiera riguarda anche i componenti e l’abbigliamento protettivo, con il continuo sviluppo di materiali innovativi, protezioni sempre più performanti, caschi, airbag e paraschiena, che diminuiscono sensibilmente la gravità delle conseguenze in caso di caduta.

Un sistema eCall anche per le moto?

È una direzione e, insieme, una sfida molto interessante. Per i motocicli non c’è un obbligo normativo in questo senso, come è avvenuto per l’auto; si stanno definendo ancora gli standard a livello europeo. La nostra associazione sta peraltro partecipando, proprio con Viasat, al progetto sAFE finanziato dalla UE per definire riferimenti normativi affidabili. Tuttavia assistiamo comunque a una significativa attenzione da parte dei costruttori per anticipare questa prospettiva e sfruttare appieno le potenzialità del sistema di chiamata d’emergenza. Le differenze con il settore auto interessano anche l’approccio tecnico ai sistemi eCall. Infatti, una questione da tenere in considerazione è quella delle specifiche peculiarità del veicolo a due ruote: rispetto all’auto, ad esempio, nella maggior parte degli incidenti si assiste alla separazione tra mezzo e guidatore. E questo potrebbe portare a considerare lo sviluppo di soluzioni di eCall non solo integrate al veicolo, ma anche legate al pilota e ai suoi movimenti.

Sul tema furti. Quali sono gli ultimi dati disponibili?

Anche questo è un aspetto che interessa tutta la filiera delle due ruote, che non smette di studiare e immettere sul mercato soluzioni tecnologiche innovative per contrastare i furti. Dagli ultimi dati che abbiamo (2019) emerge una graduale diminuzione, sebbene si parli sempre di un fenomeno molto spiacevole che conta complessivamente, tra furti di motocicli e ciclomotori, più di 35mila casi annui.

Scarica la nuova edizione della Guida alla Sicurezza: 
https://media.viasatgroup.it/docs/yu_magazine/21-21-GaS_2021_22.pdf