Intervista con Antimo Caturano (Presidente Free Services)
Negli ultimi anni il Consorzio Free Services sta consolidando rapporti e collaborazioni con Università e Enti di Ricerca Nazionale con lo scopo principale di creare dei veri e propri Centri di competenza per il Trasporto e la Logistica. Attraverso la consultazione del portale www.freeservices.it l’autotrasportatore riesce a trovare una risposta a tutte le sue esigenze. L’obiettivo è cercare di creare un punto di riferimento per le imprese di autotrasporto, un luogo in cui gli operatori del trasporto possano acquistare beni e servizi ad alto valore aggiunto; avere informazioni sulle tematiche del settore; avere formazione specifica e specializzata.
Presidente, quanto i sistemi intelligenti di trasporto, gli ITS, e le tecnologie satellitari trovano oggi applicazione nel settore flotte e nell’autotrasporto?
Oggi stiamo vivendo una fase storica fondamentale per lo sviluppo delle ICT (Information Comunication Tecnology) e in questo contesto giocano un ruolo decisivo anche le ITS (Intelligent Trasportation System) e le tecnologie satellitari. Sicuramente in Italia, il mondo dell’autotrasporto paga lo scotto di essere un settore notevolmente frammentato, ma anche nel nostro comparto stiamo attraversando un periodo di notevole sviluppo e crescita d’interesse da parte delle aziende nei confronti di queste tecnologie, soprattutto se parliamo di flotte, anche se dobbiamo riscontrare ancora un basso tasso e livello di applicazione.
La percezione è che gli ITS nell’autotrasporto siano sempre con un piede nel futuro, ma non riescono mai a completare il passo. È un problema tecnico, di volontà oppure organizzativo?
Oggi il mercato offre enormi possibilità agli operatori per utilizzare ITS più idonee alla propria attività. Quindi non si può parlare di “mancanza di offerta tecnica”, ma bisogna solo far crescere “la volontà al cambiamento“ e fare in modo che ci sia la voglia di ricercare delle soluzioni innovative per le proprie aziende. Da questo punto di vista dobbiamo anche riconoscere che si stanno verificando una serie di elementi non concatenati ma che fanno convergere il modus operandi delle imprese d’autotrasporto verso una visione diversa della propria attività. Stiamo attraversando una fase di “cambio generazionale” che dovrebbe portare a un maggior interesse da parte degli autotrasportatori verso gli ITS e le tecnologie satellitari.
Insomma la tecnologia c’è. La Black Box, per esempio, è li. Come motivare tutti gli attori coinvolti, a partire dalle imprese?
Bisogna far comprendere agli imprenditori il valore aggiunto che si può avere da un utilizzo e continuo degli ITS. La Black Box è lì a disposizione. Bisogna puntare sulla conoscenza e la formazione delle imprese e degli operatori di tutta la filiera. Bisogna mettere a sistema le conoscenze. Poi ci sono le aziende oneste che però si devono confrontare con quelle che operano ai limiti dell’illegalità.
Come affrontare il tema della trasparenza in questo settore?
La normativa di riferimento del mondo dell’autotrasporto sta diventando sempre più stringente e vincolante. Adesso tutto è in rete e molto si può vedere e sapere confrontando e leggendo i dati. Bisogna solo fare in modo che questa nuova professionalità richiesta alle imprese d’autotrasporto venga degnamente retribuita. Quindi basta con la rincorsa al prezzo più basso. Come dicevo prima, bisogna puntare sulla professionalità, sulla competenza e sulla conoscenza, che devono essere qualità sinonimo di valore aggiunto e maggiore redditività.
La telematica, la tecnologia satellitare, è oggi la migliore arma a disposizione per gestire al meglio le flotte e assicurare futuro e modernità, in sicurezza, all’autotrasporto e alla logistica?
Sì. In un mercato globale, in cui attori di diverse nazioni e con diverse regole concorrono tra di loro, solo attraverso un efficace e ottimale utilizzo di queste tecnologie si possono tradurre e trasformare le inefficienze di sistema in vantaggi competitivi. L’importante è che ci sia una condivisione di intenti da parte di tutti i soggetti che intervengono in una supply-chain. Da parte nostra abbiamo un partner strategico d’eccezione: Viasat. Il Consorzio ha installato oltre 1300 apparati satellitari tra SMART, GLOBE (abbinati con configurazioni quali controllo carburante) e driving Style. E questi numeri sono destinati a salire, testimoniando quanto noi crediamo che tutto il settore, la competitività e la sicurezza dell’autotrasporto, giri intorno a queste tecnologie.