L’auto intelligente non è più un’opzione

Intervista con Roberto Sgalla, Direttore Centrale di tutte le Specialità POLIZIA DI STATO

L’anello debole della sicurezza stradale, ormai è da tempo cosa nota, è l’uomo. Non è un caso se le cause principali degli incidenti sulle strade siano da ricollegarsi direttamente ai comportamenti: eccesso di velocità, distrazione, mancato uso delle cinture di sicurezza e guida in stato di ebbrezza. Per tali mancanze, però, la tecnologia ha alcune soluzioni già pronte, destinate ad un utilizzo di massa per trasformare l’abitacolo non soltanto in un involucro sicuro, ma anche in un elemento proattivo e integrato all’interno di un sistema di mobilità intelligente.

Si sono esauriti gli effetti delle politiche di contrasto all’incidentalità stradale, messe in campo nell’ultimo decennio, e c’è necessità di nuove iniziative?
Le strategie di contrasto si evolvono continuamente sulla base del monitoraggio dei comportamenti ritenuti più a rischio e prevedono azioni che coinvolgono diversi aspetti: incremento dei controlli, repressione con assoluta severità delle violazioni alle norme di comportamento del C.d.S., “operazioni ad alto impatto” su tutto il territorio nazionale dirette a colpire i comportamenti scorretti alla guida più diffusi e più pericolosi, campagne di prevenzione sulla sicurezza stradale. Le condotte con elevato disvalore sociale sono costantemente oggetto di particolare attenzione: a questo riguardo la legge nr. 41 del 24 marzo 2016 sull’omicidio stradale ha consentito di incidere su comportamenti alla guida estremamente pericolosi.
Altro settore in cui l’evoluzione delle strategie di contrasto si è rivelata particolarmente efficace è quello della guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti
ed alcoliche. Particolarmente allarmante, infine, è il fenomeno dell’utilizzo, quando si è alla guida, della tecnologia e dei cellulari, che ha comportato una rinnovata attenzione sotto il profilo sia preventivo che repressivo.
Sicurezza stradale fa rima con tecnologia. L’eCall 2018 è un bel traguardo in tal senso?
Dispositivi eCall per la chiamata automatica d’emergenza, in grado di allertare automaticamente i servizi di soccorso in caso d’incidente stradale, dovranno essere installati su tutti i nuovi modelli di auto e furgoni leggeri immessi sul mercato dopo il 31 marzo 2018.
L’iniziativa è certamente molto importante per raggiungere livelli di sicurezza sempre più elevati e consentirà alle Forze di Polizia di intervenire in modo più efficace e tempestivo sul luogo di un sinistro stradale. La sfida che ci attende è proprio la gestione di questi allarmi. Infatti, a seguito della decisione n. 585/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la diffusione del servizio eCall in tutto il territorio dell’Unione europea, gli Stati membri dovranno predisporre l’infrastruttura dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza (PSAP), necessaria per gestire le chiamate.
In Italia solo una piccola percentuale di automobilisti sul totale, comprende gli effetti positivi della Scatola Nera. Qual è il problema?
La Scatola Nera è uno strumento utile anche in relazione all’attività della Polizia Stradale, poiché agevola la ricostruzione della dinamica del sinistro, costituendo inoltre un deterrente anche in relazione al fenomeno delle frodi assicurative dovute alla falsa ricostruzione degli incidenti, ancora endemico in Italia.
Per la loro diffusione è necessario tuttavia superare una certa diffidenza che attualmente si riscontra nell’utilizzo di tali dispositivi, favorendo ulteriori benefici economici per gli utilizzatori in tema di RC Auto.
Il futuro appartiene alle auto connesse e autonome. E forse ce ne è un gran bisogno…
L’impiego di nuove tecnologie in auto è un fattore estremamente rilevante ai fini della riduzione del numero degli incidenti stradali.
Questo costituisce un settore strategico anche per l’Unione Europea che, già dal 2008, ha avviato un piano d’azione per la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nel settore del trasporto stradale. Questo piano potrà consentire la diffusione sui veicoli di applicazioni avanzate destinate ai diversi utenti che permettono di essere meglio informati e di utilizzare in modo più sicuro le reti dei trasporti. Tra questi sistemi, già presenti su moto ed auto di più recente costruzione, appare auspicabile la rapida diffusione di dispositivi di adeguamento automatico della velocità, di apparecchiature per mantenere la corsia di marcia e per la segnalazione di imminente collisione o per individuare ostacoli presenti sulla strada in condizioni di ridotta visibilità. L’intervento automatico di tali sistemi può aiutare a correggere e bilanciare la sempre crescente distrazione degli utenti della strada.
Ok la tecnologia, ma quando si guida le mani ben salde sul volante e gli occhi fissi sulla strada. Giusto?
Certamente. Ma purtroppo sono qui a denunciare l’allarmante fenomeno dell’utilizzo dello smartphone e dei cellulari. La presenza di molte applicazioni facilmente accessibili, anche con l’uso di una sola mano, sta ampliando notevolmente i fattori di rischio di sinistri stradali per condotte di guida incerte, non lineari, rallentate o per manovre improvvise e non presegnalate. Per il conducente di un veicolo è importante capire che non è possibile fare due cose contemporaneamente quando una di queste è guidare. Sono diversi gli studi che hanno esaminato gli effetti dell’utilizzo del cellulare durante la guida. Ciò che è emerso è che il rischio di incidente, per chi utilizza tale dispositivo durante la guida, è fino a 4 volte superiore rispetto a chi non ne fa uso.

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