Far viaggiare le merci dall’Italia ai mercati del Centro-Nord Europa (o viceversa) è una prestazione di trasporto che viene molto spesso eseguita in traffico combinato strada-rotaia, perché è necessario attraversare le Alpi e questo pone due serie di problemi allo spedizioniere.
Da un lato le strade sono comunque difficili e la possibilità di essere rallentati, se non addirittura bloccati dalle condizioni meteo, è forte per molti mesi all’anno. Anche le autostrade obbligano a velocità ridotte e a maggiori consumi. Dall’altro lato i Paesi alpini come Svizzera e Austria scoraggiano l’uso del mezzo stradale con limitazioni negli orari in cui la circolazione è ammessa, limiti di peso, controlli stringenti, tassazione elevata, contingentamento dei transiti, mentre al contrario incentivano anche economicamente l’uso del treno.
Molti trasportatori per coprire questi servizi si sono perciò attrezzati con unità di carico adatte al trasbordo camion-treno nei terminali attrezzati con le gru per il carico dei vagoni dall’alto: semirimorchi “gruabili”, casse mobili (il vano di carico del rimorchio che può essere separato dal telaio) o i classici containers. Alcuni operatori hanno iniziato questo processo molti anni fa, altri si stanno avvicinando da poco, ma si tratta di un settore in costante crescita. Anche perché ultimamente, su qualche treno, è possibile caricare anche semirimorchi non specializzati.
L’attraversamento delle Alpi presenta anche un altro aspetto delicato nel campo dei trasporti: le variazioni spesso assai ampie delle condizioni di temperatura e umidità rispetto alle pianure ai due lati. La conseguenza è la possibile formazione di condensa all’interno dei vani di carico che, per tipologie di merci sensibili, è causa di danneggiamenti e, quindi, di contestazioni da parte del cliente, contenziosi e coinvolgimento delle compagnie assicuratrici per la gestione delle richieste di rimborso.
La condensa, infatti, è considerata causa di forza maggiore non dipendente da mancanze del vettore, ma è necessario dimostrarla: il cliente che cerca di recuperare il danno economico presuppone, prima di tutto, un difetto dell’unità di carico e, quindi, una responsabilità del trasportatore che dovrebbe rimborsarlo.
Viasat, azienda italiana leader nei sistemi di sicurezza satellitare e Fleet-Management, ha pensato a una soluzione per dare supporto al vettore anche in questi casi. Come? Con il nuovo dispositivo satellitare BluTrack, specificamente progettato per il track&trace del trasporto intermodale, che integra un sensore per il monitoraggio dei valori di Temperatura e Umidità Relativa. Le prestazioni di base del BluTrack consentono di tenere sotto controllo, in una sola schermata e con un solo referente, la posizione, lo stato di movimento e la sicurezza delle unità di carico anche se affidate a vettori diversi nel corso del viaggio. Tutto questo grazie all’alimentazione autonoma con batterie di lunghissima durata che permettono di installarlo a bordo dell’unità, senza richiedere un collegamento elettrico esterno.
La possibilità di inserire anche il sensore Temperatura/Umidità distingue Viasat BluTrack da altri apparati presenti sul mercato. Inoltre, risponde a un’esigenza concreta messa in evidenza durante i test che accompagnano la personalizzazione del prodotto sulle specifiche del cliente, un modo di operare standard per Viasat nel segmento del Fleet Management.
Non a caso uno dei principali operatori di trasporto intermodale sull’asse nord-sud che attraversa la Svizzera, interessato a dotare di apparati BluTrack la propria flotta di containers e casse mobili, ha infatti segnalato al team di progettazione di Viasat questo problema, per loro ricorrente e causa di costi aggiuntivi.
I progettisti hanno perciò esaminato il tema della condensa in ambienti chiusi, sia dal punto di vista teorico che attraverso i dati rilevati dai dispositivi BluTrack (dotati del sensore di Temperatura e Umidità Relativa), installati per la fase di test su alcune unità del Cliente, e inviati conseguentemente alla Centrale Operativa Viasat.
Mentre i container continuavano a fare la spola al ritmo di due-tre attraversamenti delle Alpi a settimana, nelle più diverse condizioni meteo, la massa di dati inviati dai BluTrack, a intervalli massimi di due ore, è stata elaborata e confrontata con gli eventi reali riscontrati dal personale del cliente sul campo. In questo modo è stato possibile verificare la corrispondenza fra l’analisi teorica dei dati e la comparsa effettiva di condensa, individuando le soglie di attenzione che saranno utilizzate per l’impostazione dei comandi automatici di invio alert alla Centrale Operativa e al cliente.
Poiché gli apparati sono in grado di rilevare i valori dell’Umidità Relativa all’interno del volume di carico e della Temperatura in prossimità della parete, quando quest’ultima si raffredda più rapidamente rispetto al contenuto del container, i dati rilevati e inviati evidenziano un aumento dell’Umidità Relativa che indica una probabile formazione di condensa. In questo stato si attiva l’invio della notifica di alert. Gli addetti al controllo del traffico del cliente sono così in grado di segnalare ai colleghi nelle altre sedi la necessità di effettuare controlli puntuali in fase di consegna per verificare se la merce risulti danneggiata dall’acqua gocciolante.
Nel caso di contenzioso con il committente del trasporto, la registrazione delle variazioni di Temperatura e Umidità, fornita dalla Centrale Operativa Viasat, costituirà il supporto per documentare la causa di forza maggiore.
Fulvio Quattroccolo, Intermodale 24
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