La sicurezza stradale fa il pieno di tecnologie

La tecnologia già oggi svolge un ruolo importante nel settore della sicurezza stradale. Numerose, infatti, sono le applicazioni al servizio della guida, con lo scopo di rendere la strada un luogo più sicuro per chi si trova a bordo della propria auto. La capacità di lettura, analisi e comprensione dei dati per generare servizi a valore aggiunto e fornire informazioni ai sistemi di assistenza alla guida e consentire ai guidatori di prendere decisioni in tempo reale, è ora la vera frontiera. Per raggiungere questo obiettivo è necessario progredire nel campo dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione, della dotazione di soluzioni telematiche sempre più performanti. Di questo, e di altro, ne ha parlato Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI (Automobile Club Italia), in una intervista pubblicata sull’edizione 2022 della Guida alla Sicurezza di Viasat Group.

Cosa ci dicono gli ultimi dati disponibili in merito alla sicurezza stradale?

Le più recenti statistiche sugli incidenti evidenziano che possiamo e dobbiamo fare di più per una mobilità davvero responsabile e sicura. Sulle nostre strade si continuano a registrare sempre troppe vittime e feriti gravi che coinvolgono in maniera consistente anche i più piccoli (5-9 anni) e i bambini tra i 10 e 14 anni. Un bilancio drammatico e inaccettabile, con costi sociali che superano gli 11,6 miliardi di euro l’anno, pari allo 0,7 per cento del PIL.

Quali i vizi più ricorrenti degli automobilisti, quelli indisciplinati ovviamente? E come diffondere il valore alla cultura della guida sicura?

Il 90% degli incidenti è imputabile a chi è al volante e la distrazione è la causa più ricorrente. Tra i fattori critici spicca l’uso improprio del cellulare. Su questo l’Automobile Club d’Italia, d’intesa con la Federazione Internazionale dell’Automobile, è in prima linea con numerose campagne di sensibilizzazione: la più recente, lanciata con gli hashtag #guardalastrada e #mollastotelefono, è stata un successo. 

La Scatola Nera obbligatoria su tutte le auto di nuova omologazione. Ciò che si diceva tanti anni fa, finalmente, diventa realtà…

Ogni dispositivo in grado di prevenire gli incidenti o almeno di attenuarne gli effetti è sempre il benvenuto. In quest’ottica sono di grandissimo aiuto gli ADAS, molti dei quali già obbligatori – come l’ABS e l’ESP – ed altri già diffusi tra le auto di nuova generazione. La Scatola Nera in realtà già c’è a bordo delle auto più recenti: è un dispositivo che in caso di incidente fa scattare un allarme che – se collegato ad una Centrale Operativa – attiva immediatamente la richiesta geolocalizzata di soccorso. I tempi di intervento medico sono, infatti, fondamentali per ridurre al massimo gli effetti più gravi di un sinistro.

Con le informazioni sempre più complete dentro e fuori l’abitacolo riusciremo finalmente ad avvicinarci all’obiettivo Vision Zero?

L’informazione è un cardine strategico per una mobilità responsabile, quindi più sicura e anche sostenibile. Con la guida oggi assistita e domani autonoma, la Vision Zero diventa un obiettivo davvero perseguibile, ma non si potrà mai prescindere dall’osservanza delle regole, perché anche un sistema di auto robot può impazzire se il pedone attraversa distrattamente la strada, un ciclista esegue una manovra azzardata o un monopattino invade la carreggiata.

Cresce irrefrenabilmente anche la micromobilità e quindi più utenti deboli in giro. Un problema in più in tema di sicurezza e legalità. Come affrontarla coerentemente?

Biciclette e monopattini, anche in sharing, sono una soluzione efficace per i piccoli spostamenti urbani, ma richiedono buon senso in chi li conduce e in chi gli sta intorno. Il rispetto reciproco delle regole e degli altri è fondamentale e per questo l’ACI ha più volte lanciato l’appello #rispettiamoci, anche in occasioni di eventi di forte richiamo mediatico come il Giro d’Italia. Ma non solo, a Vallelunga abbiamo predisposto corsi di guida sicura per i monopattini e abbiamo formulato a Governo e Parlamento una serie di misure per regolamentarne l’omologazione e la circolazione, prevedendo anche una targa di riconoscimento.

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