Intervista con Aldo Minucci, Presidente ANIA e di FONDAZIONE ANIA per la Sicurezza Stradale.
La telematica ci porterà nel futuro.
Determinerà un miglioramento degli stili di guida e una riduzione delle frodi ai danni delle Compagnie assicurative con evidenti ricadute positive sulla sicurezza stradale e sul portafogli degli automobilisti. Insomma, è la vera grande occasione da cogliere senza indugi.
Presidente Minucci, qual è la situazione degli incidenti stradali in Italia?
Sulle strade del nostro Paese muoiono ancora troppe persone. Se guardiamo alla situazione dal 2000 ad oggi, il numero di morti è dimezzato, ma non possiamo ritenerci soddisfatti. Ora abbiamo di fronte un altro traguardo, quello dell’ulteriore dimezzamento delle vittime per il 2020, anno in cui si concluderà la Decade della sicurezza stradale indetta dalle Nazioni Unite.
Passando al suo ruolo di presidente di ANIA, qual è la situazione del settore Rc auto?
L’andamento del comparto danni è stato complessivamente positivo, con un utile di circa 2 miliardi se si guarda al 2013. Possiamo dire che la redditività è migliorata e il settore Rc auto ha registrato risultati positivi. Un fattore che ha permesso una riduzione dei prezzi praticati dalle compagnie.
A cosa è dovuto questo fenomeno?
Il volume della raccolta premi è diminuito per molteplici fattori. La crisi ha influito sui comportamenti degli italiani: c’è stata una forte riduzione nell’utilizzo delle automobili e nessuna crescita nel numero delle auto circolanti con un effetto immediato e diretto sulla frequenza sinistri e con essi il costo complessivo dei risarcimenti che il settore deve sostenere. Una situazione questa che ha portato alla ventiseiesima discesa mensile consecutiva nei prezzi delle polizze che si sono ridotte, dal secondo semestre 2012 ad oggi, del 10%.
Molti puntano ancora il dito contro le compagnie di assicurazione e il caro polizze…
La media dei prezzi italiani è più alta per una situazione che differenzia il nostro Paese dal resto d’Europa. Lo abbiamo detto anche noi. Un primo aspetto riguarda le condizioni della rete stradale italiana, che presenta criticità e complessità superiori determinando una maggiore sinistralità rispetto a quelle di altri paesi. A questo si aggiungono due ulteriori fattori: l’elevato livello di frodi ai danni delle compagnie assicurative e il sistema di valutazione dei risarcimenti delle lesioni gravi dovute ad incidenti stradali. Da oltre otto anni attendiamo l’approvazione delle tabelle – previste dall’art. 138 del Testo Unico sulle assicurazioni – di valutazione del danno, solo queste determinerebbero una riduzione del prezzo attuale delle polizze dal 3% al 5%.
Per il contrasto delle frodi assicurative ritiene che la tecnologia possa essere d’aiuto?
Certamente si. In tal senso riteniamo che le Scatole Nere siano uno strumento indispensabile e rappresentano una grande opportunità per l’industria assicurativa e per i suoi clienti. La diffusione di strumenti telematici non solo aiuta gli assicuratori a misurare e a gestire in modo più preciso i rischi, anche a fini antifrode, ma fornisce agli assicurati una protezione maggiore in caso di incidente, piuttosto che nell’ipotesi di furto del veicolo. Oltre a questo, le Scatole Nere possono determinare un cambiamento degli stili di guida degli italiani, inducendoli a comportamenti più virtuosi e rispettosi delle regole della strada: una maggiore prudenza, più attenzione alla guida, ma anche riduzione della velocità. Tutti gli elementi che si potrebbero tradurre in una riduzione degli incidenti e, conseguentemente in un abbassamento delle polizze.