La prevenzione comincia in auto

Intervista con Francesco Medici, UOC Medicina d’Urgenza Pronto Soccorso Ospedale San Camillo Forlanini (Roma) e Consigliere Nazionale ANAAO ASSOMED

Nel paziente traumatizzato è necessario agire rapidamente ed efficacemente in condizioni logistiche spesso difficili. Il fattore tempo, quindi, rappresenta una delle variabili più importanti per la riuscita di un soccorso: più tempestivamente si interviene e prima si fa la diagnosi, prima si riesce a trattare correttamente il paziente. In questo senso la tecnologia, spesso, può fare la differenza tra la vita e la morte.

Quanto oggi l’incidentalità stradale rappresenta uno dei principali capitoli nell’attività medica e di emergenza-urgenza?
In base alle stime del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il costo totale per gli incidenti stradali con lesioni a persone è quantificato intorno ai 17,5 miliardi di euro nel 2015, valore pressoché analogo a quello del 2014. Il sistema SINIACA-IDB (progetto CCM attuato dall’ISS) permette di stimare in circa 1.013.700 l’anno i feriti in incidente stradale acceduti in pronto soccorso (56% maschi). Di questi il 46,1% nei maschi e il 42,0% nelle femmine hanno tra 15 e 34 anni d’età. La quota di ricovero ospedaliero sugli accessi in pronto soccorso è pari a circa il 7%; si stimano perciò circa 72.000 ricoveri all’anno per incidenti stradali in Italia.
In generale, il trauma grave è al quarto posto come causa di morte dopo patologie cardiovascolari, malattie infettive e tumori e proprio gli incidenti stradali sono tra le principali cause di trauma grave. Questo quadro rende evidente quanto quest’ultimi rappresentino uno dei principali capitoli nell’attività delle strutture di Emergenza-Urgenza.
Non solo vittime, ma anche ricoveri, riabilitazioni, invalidità permanenti. Qual è l’impatto degli incidenti stradali sul costo sociale?
Per valutare il costo sociale degli incidenti stradali è necessario tener conto anche dell’enorme peso delle invalidità: per ogni decesso dovuto a cause traumatiche, sono oltre 200 i casi di invalidità permanente. Il fatto che i giovani siano tra i più colpiti aggrava il “costo” di tali eventi, perché si tratta della fascia di popolazione con una maggiore aspettativa di vita produttiva e, da un punto di vista strettamente economico, l’impatto delle necessità assistenziali si estende su un arco di molti anni. In ogni caso, solo con riferimento ai decessi, l’Organizzazione mondiale della sanità stima che nel nostro Paese gli oltre 3.300 morti per incidente stradale gravino sul nostro Pil per l’1,8% del totale.
Quanto è importante la tempestività del soccorso medico e di diagnosi, in termini di vite salvate o riduzione dell’entità del danno?
È fondamentale un corretto e tempestivo approccio al paziente traumatizzato già nelle prime fasi di intervento sanitario – fase preospedaliera – per favorire la scomparsa dei tempi morti e le giuste scelte terapeutiche derivanti sempre da una diagnostica estremamente corretta. In chirurgia d’urgenza, la “golden hour” (letteralmente l’ora d’oro) si riferisce al periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte. Complicazioni quali lo shock si possono verificare se il paziente non è gestito in modo appropriato e con rapidità.
È ben noto che le possibilità di sopravvivenza di una vittima siano maggiori se si ricevono cure adeguate entro un breve periodo di tempo da un grave trauma. Il trattamento efficace del trauma grave poggia interamente sulla possibilità di fare “le cose giuste entro un tempo giusto”, cioè agire in tempi rapidi ed in modo organizzato per curare le conseguenze dirette del trauma (l’effetto dell’impatto) ed il danno secondario agli organi vitali derivante soprattutto da ipossia ed ipovolemia.
Auto intelligenti capaci di attivare i soccorsi anche in automatico, attraverso dispositivi telematici installati a bordo, in caso di crash. Quanto questo faciliterà il lavoro degli operatori medici e sanitari?
La tecnologia farà la differenza. Lo dimostra la riduzione della gravità dei traumi stradali successiva alla legge che ha imposto le cinture di sicurezze ed il casco. Ma oggi specie negli incidenti gravi airbags, barre laterali, abs, tecnologia dei pneumatici, utilizzo di materiali ignifughi ecc… fanno la differenza così come per i motociclisti i giacconi con rinforzi. E i dati stanno li a confermarlo. Ma un grosso aiuto per l’immediatezza del soccorso ci viene dato già oggi anche dai dispositivi satellitari installati sui mezzi, come la Scatola Nera. Dal 2018, con l’introduzione per legge del sistema e-Call, siamo sicuri si potrà migliorare ulteriormente.
Organizzazione dei soccorsi e riabilitazione: quanti passi avanti sono stati fatti nel corso degli anni?
L’organizzazione dei soccorsi negli ultimi anni non ha avuto grandi miglioramenti. Se oggi il sistema di urgenza e emergenza dispone certamente di personale più formato, poco altro è stato fatto. Poche le nuove assunzioni di personale che ci costringe ad avere un numero esiguo di ambulanze con medico a bordo. Scarsi gli investimenti sul parco macchine e sulla loro manutenzione, quasi nulla la informatizzazione delle ambulanze con possibilità di invio/ricevimento telematico di informazioni, esempio schermo con piantina dove localizzare esattamente il luogo dell’incidente segnalato dai nuovi sistemi satellitari. Viceversa tanto è stato fatto, grazie al progresso scientifico, nelle tecniche di riabilitazione. Oltre al capitolo degli arti artificiali che con i nuovi materiali stanno rivoluzionando le possibilità di recupero e reinserimento di tanti giovani ad una vita normale.

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