di Francesco Signor (Direzione Marketing & Comunicazione – Viasat Group)
Quarant’anni e non sentirli. Si potrebbe sintetizzare così, parafrasando lo slogan di un celebre spot di qualche anno fa, la storia del Gruppo Viasat. Tutto è iniziato nel 1974 in un garage dove il fondatore ha iniziato ad assemblare schede elettroniche per conto terzi, nel settore tecnologico informatico, attività poi proseguita sotto l’insegna della Elem. Un’altra pietra miliare è rappresentata dall’acquisizione della romana Viasat, nel 2002, allora joint-venture tra Fiat- Magneti Marelli e Seat Pagine Gialle- Telecom Italia, che ha dato vita all’attuale gruppo. Un caso più unico che raro, da meritare d’essere insegnato nei master di economia aziendale delle università italiane, di un piccolo subfornitore che si compra il colosso. Del resto, come ama ricordare Petrone con una punta di ironia, la Elem aveva appena sviluppato il primo satellitare che integrava virtuosamente la tecnologia del GPS, del GSM e del computer in un unico prodotto. Provò a venderla a Viasat, ma non ci riuscì, così pensò di rilevarla. Detto, fatto.
Se due punti tracciano una retta, allora possiamo senz’altro dire che questa linea conduce, dieci anni dopo, al riconoscimento di “Imprenditore dell’Anno 2011″ per la categoria Technology and Innovation, conferito appunto a Domenico Petrone dal Premio Ernst & Young. Un risultato che suggella l’esperienza e le capacità del fondatore che ha dato vita a un Gruppo capace di posizionarsi, nei settori di riferimento, come player di primo piano con un brand affermato e in un mercato straordinariamente promettente in Italia e con grandi ambizioni all’estero.
Non a caso le recenti iniziative di Viasat Servicios Telemáticos in Spagna e Viasat Telematics in Gran Bretagna confermano la volontà del Gruppo di replicare il modello vincente italiano su scala internazionale. Ma questa è un’altra storia che appartiene di diritto al futuro prossimo di Viasat.