Indagine sulle tariffe RC Auto

A cura di CITTADINANZATTIVA

La lettura delle segnalazioni dei cittadini evidenzia, anno dopo anno, le criticità che vengono riscontrate relativamente al settore della RC Auto. Da tempo ormai primeggia il caro tariffe, divenuto ancora più insostenibile negli ultimi periodi di crisi. Cittadinanzattiva, attraverso l’annuale indagine dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe mostra l’andamento dell’RC Auto nel nostro Paese.

Una prima considerazione. Nell’ultimo anno c’è stata una significativa riduzione di segnalazioni (-9,4%) da parte dei cittadini rispetto alla criticità del caro-polizze. Ma ad una lettura più attenta quanto rilevato non rappresenta un miglioramento strutturale del sistema ma delle serie minacce che concorrono ad aumentarne le criticità. Infatti, alla riduzione delle denunce del caro polizza corrispondono due fattori:
l’aumento dei veicoli circolanti privi di contratto assicurativo e l’aumento della vendita di polizze “low cost” ma contraffatte all’ignaro consumatore.
Una polizza contraffatta, in termini economici, si traduce in un premio assicurativo più sostenibile per il consumatore, che il più delle volte, ignaro della truffa, pensa di aver finalmente risolto il problema del caro tariffe. In realtà, oltre a non avere alcuna copertura assicurativa RC Auto, l’assicurato rischia il sequestro del mezzo e una sanzione pecuniaria. Nel corso del 2013 l’IVASS ha diramato ben 31 gli avvisi al pubblico (pubblicati sul sito istituzionale e diramati alla stampa) per segnalare casi di contraffazione di polizze.
Il problema del caro-polizze è comunque quello che infastidisce di più i consumatori italiani costretti a pagare in maniera maggiore rispetto ai loro concittadini europei. Per i neopatentati, poi la tariffa è fuori controllo: pagano in media 2.651 euro all’anno, ma in casi limite le offerte possono arrivare a superare anche i 6.000, come registrato in ben quattro città, tutte del Sud: Napoli, Caserta, Bari e Brindisi (6.699 euro). La tariffa più bassa per un neopatentato è stata riscontrata ad Aosta (1.119 euro ). Se per i giovani l’assicurazione rappresenta un vero salasso, la situazione non va tanto meglio per un adulto in classe di massimo sconto: in 23 città si paga non meno di 700 euro. La tariffa più alta per un guidatore adulto è stata registrata a Napoli (1.821 euro), la più economica a Cuneo (252 euro).
L’indagine ha consentito poi di maturare una serie di valutazioni sull’andamento delle tariffe, rispetto alla precedente rilevazione, alla luce sia delle novità normative introdotte che del perdurare della crisi economica. La cosa certa è che il valore medio delle tariffe proposte dagli assicuratori, per entrambe le tipologie di profili, ha registrato un calo (per gli adulti 604 auro attuali contro i 661 euro della precedente rilevazione, per i neopatentati 2.651 euro contro i precedenti 2.828 euro). Come leggere questo fenomeno?
La chiave di lettura è di certo la riduzione dell’incidentalità, la cui spiegazione può risiedere in due motivi. Sicuramente questa riduzione in parte può essere addotta alle difficoltà connesse alla dimostrazione delle lesioni lievi, riconducibili all’effetto della norma che ne rende obbligatorio l’accertamento strumentale. Ma ancora più significativa è la considerevole riduzione dei veicoli in circolazione. Per effetto della crisi, dei costi connessi al mantenimento di un’auto e del carburante, sempre più cittadini si orientano sull’utilizzo di mezzi pubblici o condividono il mezzo privato. Secondo dati ANIA, nel 2013 il numero dei veicoli assicurati è in riduzione del 2,5% rispetto al 2012 (da 39,2 mln a 38,2 mln). Ciò vorrebbe dire che la riduzione delle tariffe rilevata avrebbe un valore congiunturale e non strutturale (quindi temporaneo).
Un interessante spunto di riflessione viene anche dai dati diffusi dall’IVASS nella sua ultima relazione annuale. A seguito delle indagini dell’Istituto, risulta un considerevole decremento della sinistrosità nelle 21 province oggetto di rilevazione. Si evidenzia come il massimo della riduzione dei sinistri, in termini di importi, nel biennio 2012-2013, è registrata a Napoli (- 33,6%), mentre il minimo a Bolzano (-2,2%). Napoli detiene il primato anche della riduzione del numero dei sinistri (-33,9%). Purtroppo ad una riduzione così significativa dei sinistri (nel numero e negli importi) non corrisponde una riduzione altrettanto significativa dei premi richiesti per il 2014: il valore medio dei premi richiesti a Napoli per un adulto in prima classe di merito è il più alto (1.292 euro) e rispetto ai nostri dati 2013 subisce una riduzione del 6,7%, contro il valore medio rilevato a Bolzano (371 euro) che la colloca invece al primo posto tra le 10 città meno care e con un decremento del 10,7% della tariffa media rispetto la nostra precedente rilevazione.
Altro punto su cui è interessante riflettere è il valore del loss ratio diffuso dall’Istituto. Si evince come la provincia di Napoli, come già detto caratterizzata dal premio più alto, presenta un rapporto tra importo dei sinistri e premi contabilizzati (loss ratio) del 55%, contro, fa notare l’Istituto, il 76,8% di Milano dove il premio medio è considerevolmente più basso (per un adulto è meno della metà).
Differenze territoriali: in generale, l’importo delle tariffe RC Auto è più elevato al Sud (in media, un neopatentato spende 2.893 e un automobilista adulto 713 euro), valori simili al Centro (rispettivamente, 2.812 euro e 660 euro) mentre tariffe mediamente meno pesanti sono offerte nelle regioni settentrionali (rispettivamente, 2.388 euro per un giovane e 492 euro per un adulto).