Incidenti stradali: obiettivi UE 2020 a rischio?

A cura di ACI/ISTAT

Il numero degli incidenti stradali non diminuisce più. L’obiettivo europeo era quello di un dimezzamento delle vittime entro il 2020, ma il positivo trend intrapreso negli anni passati ha subito un improvviso arresto che deve far riflettere. La situazione si presenta difficile non solo in Italia ma anche in diversi Stati dell’Ue, le cui strade comunque restano le più sicure al mondo.

Incidenti stradali in Italia. Per la prima volta dal 2001 tornano a crescere in Italia le vittime di incidenti stradali: in totale, nel 2015 in Italia, si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone (478 in media ogni giorno), che hanno provocato 246.920 feriti (+6,4%) e 3.428 morti (+,4%) a fronte di una flessione dell’1,4% degli incidenti. A pesare sul dato italiano hanno contribuito gli aumenti di mortalità registrati su autostrade e raccordi (+6,3%) e strade extraurbane (+2,0%) in lieve diminuzione, invece, la mortalità su strade urbane (-0,2%). Fanno eccezione i grandi Comuni, per i quali, nel complesso, il numero di morti nell’abitato aumenta dell’8,6%.
L’aumento delle vittime di incidenti stradali registrato nel 2015 ha riguardato in particolar modo i motociclisti (773, +9,8%) e i pedoni (602, +4,1%). Risultano in calo gli automobilisti deceduti (1.468, -1,5% ) così come i ciclomotoristi (105, -6,3%) e i ciclisti (251, -8,1%). Per quanto riguarda l’età e il genere delle vittime, per gli uomini la classe di età con il maggior numero di decessi è quella tra i 20 e i 24 anni (238), mentre per le donne si sono registrati due picchi nella distribuzione delle vittime: il primo tra i 20 e i 24 anni (46 decessi), il secondo tra i 70 e gli 84 anni (188 vittime). Tra i comportamenti errati più frequenti, sono da segnalare la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto della distanza di sicurezza (nel complesso il 38,9% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.

Tornano a migliorare gli indicatori della sicurezza stradale in Italia, invece, se si prende in esame la stima sui dati preliminari 2016 che evidenzia un calo dello 0,8% degli incidenti con lesioni a persone nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a cui si affiancano il -4,7% delle vittime e il -0,5% dei feriti. Fino al 30 giugno si sono contati in totale 83.549 incidenti con 1.466 morti e 118.349 feriti.
In autostrada si registra il calo più consistente delle vittime (-15%), mentre strade urbane ed extraurbane mostrano miglioramenti compresi tra il 2 e il 5%. Uso del cellulare ed eccesso di velocità i “vizi” più ricorrenti al volante.
In Europa 26 mila morti l’anno. Nell’Ue se ne sono contati 26mila nel 2015, per una media di 51 morti per milione di abitanti. Un dato analogo a quello del 2014, anche se in aumento di un punto in termini percentuali. Si muore soprattutto in città (55% delle vittime totali), dove si verifica il grosso degli incidenti (67% del totale). Perdono la vita troppi giovani e giovanissimi: un quinto delle vittime (16%) su strada nel 2015 è rappresentato da 4.160 persone di età compresa tra gli 0 e i 24 anni. Sono soprattutto pedoni (39%) e conducenti di mezzi a due ruote (31%) le categorie più vulnerabili sulle strade europee. Tutto questo – tra riparazione dei danni, cure mediche, riabilitazione – si traduce in un costo sociale stimato di almeno 100 miliardi di euro. Detto in altri termini, è come se l’Europa nel 2015 avesse speso quasi tutto il suo bilancio (162,2 miliardi di euro) per rispondere a questa emergenza. Con un tasso di mortalità stradale pari a 56 persone per milione di abitanti, l’Italia si colloca al 14° posto nell’Ue, dietro a Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.
Le strade europee restano, comunque, le più sicure al mondo. Il tasso di 51 vittime per milione di abitanti della Ue è ben al di sotto di quello degli Stati Uniti (106) e ancor più di quellomondiale (174).

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