Incidentalità stradale Ue: zero morti entro il 2050

Questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, anche dell’incidentalità stradale, dopo gli anni della pandemia.

Specificatamente per l’Italia, il rapporto Aci/Istat segnala una crescita del +9,9%, rispetto all’anno precedente, delle morti causate da incidente stradale (ne abbiamo già parlato precedentemente in questa news). Complessivamente, sono state 3.159 le vittime, per una media di 9 al giorno. In aumento anche il numero dei feriti che arriva a 223.475, (+9,2% rispetto al 2021) e quello dei sinistri stradali (+9,2%) che sono saliti a quota 165.889 (454 al giorno). Per quanto riguarda le strade, sono quelle urbane le più pericolose, dove si verifica il 73,4% dei sinistri, ma quelli mortali avvengono soprattutto sulla rete extraurbana, dove si registra il 48,5% degli incidenti; solo il 5%, infine, si verifica in autostrada. Il costo sociale degli incidenti stradali 2022 ammonta a quasi 18 miliardi di euro (0,9 % del Pil nazionale): + 9,8% rispetto ai 16,4 miliardi del 2021.

Non va meglio sulle strade dell’Ue 27

Anche in Europa le cose non vanno bene: le vittime sono state 20.669 contro 19.932 del 2021, 22.761 del 2019 e circa 30mila nel 2010. L’aumento nel 2022 è stato del 3,7% sull’anno precedente, mentre si registra ancora un calo del 9,2% rispetto al 2019. Una crescita che non ha però interessato tutti i Paesi: variazioni negative si rilevano infatti in Slovenia (-25,4%), Lettonia (-23,1%), Lituania (-18,4%), Cipro (-17,8%), Polonia (-15,5%), Finlandia (-15,1%), Estonia (-9,1%), Romania (-8,2%), Croazia (-5,8%), Bulgaria (-5,3%) e in Ungheria (-1,7%). Gli aumenti più consistenti sono stati invece registrati a Malta (+188,9%), Lussemburgo (+50,0%), Paesi Bassi (+26,6%), Danimarca (+18,5%) e Svezia (+18,2%) che però continua ad essere il paese in cui si registrano meno vittime.

Il tasso di mortalità stradale (per milione di abitanti) si attesta a 46,3 morti nella Ue27 e a 53,6 in Italia, che passa così dal 13° posto al 19° nella graduatoria europea. Per il decennio 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030, rispetto all’anno di benchmark (fissato al 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione. Oltre agli obiettivi fissati per il prossimo decennio, sono state gettate le basi per nuovi e ambiziosi traguardi. In particolare, la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 auspica una vision “zero vittime” per il 2050, sfruttando appieno l’ampia diffusione delle tecnologie integrate nelle automobili.

In questo contesto, i dispositivi satellitari e di geolocalizzazione come quelli sviluppati da Viasat (ora parte di Targa Telematics), sono in grado di raccogliere una vasta gamma di informazioni, che spaziano dalle condizioni del veicolo all’analisi dello stile di guida, dai consumi di carburante ai parametri ambientali con cui il conducente deve fare i conti quando è alla guida. Questi dispositivi costituiscono una soluzione altamente efficace per il rilevamento rapido di eventuali incidenti: in caso di collisione, sono in grado di riconoscere automaticamente l’evento, anche se il conducente non è in grado di chiedere assistenza, consentendo alla Centrale Operativa 24/7 l’invio tempestivo dei soccorsi.

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