Intervista con Massimo Marciani, Presidente FREIGHT LEADERS COUNCIL
Come cambia il sistema distributivo ai tempi dell’e-commerce?
La tecnologia sta aumentando in modo vertiginoso la nostra capacità di conoscere il mondo, le alternative che questo ci propone e, di conseguenza, le nostre possibilità di scelta. Questo trend sta influenzando non solo la percezione della realtà, ma anche le esperienze di consumo, per quanto riguarda la mobilità e l’acquisto di beni e prodotti. I fenomeni emergenti legati all’e-commerce, primi fra tutti shared economy e disruptive logistics, se da un lato hanno garantito al consumatore condizioni di acquisto più vantaggiose, dall’altro hanno generato una proliferazione di microconsegne ed una parcellizzazione delle spedizioni che non hanno fatto altro che aumentare le diseconomie presenti nel ciclo distributivo. Le dinamiche proprie dell’e-commerce debbono quindi essere comprese, gestite e inserite in uno sviluppo sostenibile della città.
Quanto la user experience nell’e-commerce è strettamente connessa con quella che viene definita delivery experience?
Il tempo che intercorre tra la conferma di avvenuto pagamento online e il momento in cui la merce arriva a destinazione è carico di aspettative per l’utente e di elementi di valutazione che non sono separati dall’esperienza complessiva. I consumatori si aspettano infatti affidabilità, accuratezza e tempestività della consegna. L’esperienza di acquisto non può prescindere dalla fase di recapito poiché il consumer percepisce i due momenti come uno solo. La puntualità, la tracciabilità, la qualità dei servizi incidono pesantemente sulla scelta dei consumatori e rappresentano proprio i driver sui quali fare leva per migliorare il livello di soddisfazione complessivo.
Almeno 1 milione di pacchi viaggiano ogni giorno sulle nostre strade trasportate da corrieri per raggiungere i consumatori finali. Quali le implicazioni?
La logistica dell’ultimo miglio risulta estremamente sfidante e costosa, ma il modello di governance con cui gestire progetti di distribuzione urbana deve essere coerente con il modello operativo adottato dai trasportatori. Questo spesso non avviene ed è proprio in questo contesto che il ruolo della PA diventa cruciale. Se da un lato i Comuni chiedono agli operatori della filiera logistica di fare la propria parte investendo in qualità ed innovazione e su veicoli a ridotte emissioni e in termini di dotazione di sistemi ITS, dall’altro debbono garantire una specifica premialità nell’utilizzo delle proprie infrastrutture attraverso un sistema di regole certe per un periodo industrialmente significativo (almeno 5 anni). Il ritorno degli investimenti avrà quindi un andamento decrescente nel tempo: a chi investe da subito sul proprio business, è infatti garantita una premialità d’uso del territorio cittadino cui corrisponde un aumento della produttività (come emerge dai risultati di Torino) superiore al 50% ed una contestuale diminuzione dei costi di esercizio.
Che ruolo gioca la telematica in funzione di una corretta gestione logistica e operativa?
La telematica è il fattore abilitante dell’innovazione in ogni campo e quindi anche nella logistica. Sia hub infrastrutturali come porti, aeroporti e interporti, sia operatori di logistica e di trasporto in ambito urbano, stanno adottando soluzioni per lo scambio di dati e informazioni, utilizzate per gestire la composizione dei magazzini e relativi inventari, il processo di trasporto e le flotte e l’ultimo miglio, con impatti positivi su tutta la catena logistica. Gli elementi chiave di un sistema urbano basato sul concetto di ‘logistica come servizio’ sono la corretta pianificazione del percorso, la digitalizzazione dei carichi e della rete, l’utilizzo di medesime infrastrutture (fisse e mobili) da parte di più clienti, la sempre più consistente diffusione di veicoli a basse emissioni e di infrastrutture intelligenti. Basandoci infatti sulle caratteristiche del sistema, sarebbe immediatamente possibile, per diversi operatori logistici, consolidare le proprie spedizioni in una piattaforma aperta condivisa, ottimizzando il lavoro ed evitando sprechi inutili.