In Italia il settore del trasporto merci sta vivendo una crisi epocale, sotto la spinta della crescente competizione internazionale, e a farne le spese sono soprattutto quella miriade di piccole e medie aziende che, oltre ad avere una dimensione inferiore rispetto a quella dei competitor europei, scontano anche un certo ritardo dal punto di vista tecnologico.
In questo senso, la telematica satellitare è oggi una scelta obbligata per ottimizzare i costi di esercizio e rendere più efficienti i propri servizi. Non a caso, l’Italia si colloca al 24° posto nell’indice che calcola le performance logistiche della Banca mondiale con un’inefficienza nel settore dei trasporti stimata in circa 40 miliardi di euro. Una spada di Damocle sul sistema Paese che si ripercuote negativamente sulla competitività delle aziende, ma anche sui cittadini visto che l’inefficienza del trasporto pesa sul costo finale dei prodotti.
Eppure le soluzioni tecnologiche esistono e consentono di monitorare in maniera puntuale e precisa la propria attività per gestire in maniera ottimale e in tutta sicurezza il flusso distributivo delle merci fino alla destinazione finale. Un esempio tra tanti è quello del processo doganale e del transito delle merci nei nodi della rete intermodale. Una delle esigenze più sentite riguarda la minimizzazione dei tempi in cui i container sostano, aumentando nel contempo la sicurezza dell’intero filiera di distribuzione. Per quest’ultimo aspetto esistono soluzioni predisposte per integrare un sistema Zigbee (tecnologia radio di prossimità per realizzare reti di tipo Wireless Personal Area Network) o RFid con una sorta di sigillo elettronico di garanzia, dotato di tag RFid passivo), di semplice implementazione, per rilevare possibili tentativi di manomissione dei container. Le informazioni raccolte, conseguentemente, possono essere trasmesse a una centrale operativa tramite i dispositivi satellitari associati e messe a disposizione del gestore di flotta e utilizzate per il monitoraggio del trasporto delle merci.
Allo stesso tempo, l’adozione di questi sistemi può migliorare nettamente la qualità del lavoro degli operatori coinvolti, sgravandoli dalle mansioni più di basso profilo, favorendo al contrario un aumento delle condizioni di sicurezza del processo di distribuzione, una velocizzazione delle diverse operazioni connesse alla mobilità delle merci e una maggiore efficienza dei controlli.
Molte di queste operazioni vengono attualmente condotte con il supporto dei palmari, reti wireless o, addirittura, nel caso della verifica dell’integrità del container, compiuto a vista. Per tornare all’esempio delle aree intermodali o doganali, una gestione di questo tipo potrebbe essere ottimizzata con l’ausilio di apparati satellitari in grado di dialogare tra di loro per automatizzare e velocizzare buona parte delle operazioni di controllo e verifica. Ne deriverebbe un drastico snellimento delle attività manuali a beneficio di una gestione operativa e amministrativa più moderna ed efficiente.
L’infotelematica e le tecnologie satellitari sono senza dubbio un’opportunità per imprimere una svolta profonda nel paradigma attuale. Per chi lavora oggi nei trasporti, infatti, è possibile sapere dove sono i propri automezzi, quanto consumano, la velocità, dove si trovano rispetto all’obiettivo di consegna e altre informazioni molto preziose che permettono di organizzare il lavoro, sopperire agli imprevisti e aumentare l’efficienza risparmiando carburante, velocizzando le consegne e impiegando al meglio la flotta. I dati e le informazioni da soli però non bastano, occorre saperli elaborare per trasformarli in conoscenza e quindi in opportunità per migliorare le proprie performance in termini banali di margini operativi della propria attività.