Apertura sotto buoni auspici per il mercato auto dell’Unione Europea nel 2017, l’anno comincia con una crescita a doppia cifra. In gennaio sono state infatti immatricolate 1.170.220 autovetture con un incremento del 10,2% sul gennaio 2016. Il dato, sottolinea il Centro Studi Promotor, ha una valenza ancora più positiva se si considera che la crescita interessa l’intera Unione con la sola eccezione di due piccoli mercati che, peraltro, accusano cali molto limitati. Si tratta della Slovacchia (-1,2%) e dell’Irlanda (-1,8%).
Ottima, in particolare, la performance dei cinque maggiori mercati che complessivamente considerati valgono il 70,5% delle immatricolazioni. Il Regno Unito (+2,9%), Spagna (+10,7%), Francia (+10,6%), Germania (+10,5%). L’Italia infine, dopo incrementi di quasi il 16% sia nel 2015 che nel 2016, gennaio mette a segno un +10,1%.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, la buona intonazione della domanda in Europa è dovuta essenzialmente a due fattori. Da un lato nei paesi della fascia meridionale della zona euro la pesante contrazione delle vendite nella fase più difficile della crisi economica ha determinato un accumulo di domanda di sostituzione che si sta scaricando gradualmente sul mercato compatibilmente con l’entità della ripresa economica in atto e con il clima di fiducia delle famiglie e delle imprese. Dall’altro, nei paesi meno colpiti dalle difficoltà economiche (ed in cui quindi le immatricolazioni hanno già superato i livelli ante-crisi) si registra una forte pressione sulla domanda per effetto dalle formidabili innovazioni tecnologiche che hanno investito l’automobile negli ultimi anni determinando una rapida obsolescenza delle auto in uso e quindi una forte spinta all’accelerazione delle sostituzioni.
Salva