Intervista a Marco Petrone (Presidente TSP – Telematics Services Providers)
È stato avviato un processo di riforma della telematica che ha creato molte aspettative a livello mondiale. Siamo sotto i riflettori e verremo ricordati per aver creato il quadro legislativo più moderno in assoluto oppure per aver compromesso l’ennesima opportunità.
Perché un’associazione di Telematics Services Providers? Con quali obiettivi nasce?
La Telematics Service Providers Association è nata certamente in conseguenza del processo in atto di riforma del quadro legislativo in ambito di telematica. È la prima volta, infatti, che viene avviata una riforma di questo tipo e, una volta completati i decreti attuativi, avremo la legislazione in materia più moderna al mondo. Era necessario un interlocutore sopra le parti, che si ponesse cioè al di sopra degli interessi dei singoli players, individuando quelle posizioni comuni che le Istituzioni possano cogliere per proseguire il processo di riforma nell’interesse della collettività. Occorreva e occorre andare oltre gli individualismi per sviluppare un’intera industria che è sinonimo di sicurezza, risparmio, occupazione, innovazione e crescita.
Valorizzare la telematica, sembra se ne siano accorti un po’ tutti ultimamente…
Finalmente ciò che andiamo dicendo e dimostrando da tempo viene riconosciuto a livello legislativo. L’installazione della scatola nera sulle auto è indispensabile per contrastare efficacemente non solo i furti, ma anche i furbi. Le grandi Compagnie assicurative collaborano da tempo con Viasat ed è ormai dimostrato come l’utilizzo della tecnologia satellitare sulle auto sia molto utile non solo per prevenire e contrastare i furti, ma anche per fornire sostanziali vantaggi alle assicurazioni nella gestione dei sinistri r.c.a. che si trasformano, con l’entrata in vigore della nuova legge, in riduzioni dei costi delle polizze per l’utente finale. L’Associazione ha formalmente interloquito con le Istituzioni e si propone come soggetto super partes, rispetto ai singoli associati, per favorire una piena maturazione del settore. La nostra posizione in merito è una posizione di buon senso. Affinché i costi non vengano trasferiti dalle compagnie ai consumatori, non basta una legge che lo dica, ma occorre un’infrastruttura tecnologica che funzioni e che sia un’evoluzione di quanto già esiste. Partire dal foglio bianco vuol dire mettere in crisi chi già investe da decenni nel settore in cambio di un’infrastruttura che richiederà anni per essere messa a regime.
Insomma, la telematica in campo assicurativo è decisiva…
Certamente. Oggi la telematica satellitare, oltre all’originaria funzione di antifurto, permette di ridurre i costi operativi per le compagnie assicurative, grazie al contributo oggettivo per la ricostruzione e la liquidazione dei sinistri (furti ed incidenti) e consente alle compagnie stesse di offrire ai propri clienti nuovi prodotti personalizzati e più convenienti quali le polizze pay per use (costo della polizza calcolato in base ai km percorsi) o alle più evolute polizze pay as you drive con il premio costruito in base al profilo di rischio specifico del cliente e determinato non solo dal chilometraggio, ma anche dallo stile e dalle abitudini di guida: tipologie di strade percorse (urbane, extraurbane, autostrade), orari di percorrenza (notte, giorno, feriali o festivi), durata dei tragitti, pericolosità delle strade e dalla condotta di guida (più o meno prudente), oltre ad altri parametri.
Rispetto al testo avete delle osservazioni da fare?
Sicuramente deve essere specificato con “riduzione significativa delle tariffe”. A nostro giudizio dovrebbe essere almeno il 30% delle tariffe depositate dalle compagnie. Che poi queste vengano aumentate per disincentivare pratiche illegali potrà anche succedere, ma quanto meno gli automobilisti virtuosi avranno uno strumento reale per risparmiare e liberare risorse economiche, ormai vitali, per il consumo di beni primari.
E a chi dice che la Scatola Nera violi la privacy?
Purtroppo fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce. Intanto esistono dei contratti che rappresentano chiaramente i diritti dei sottoscrittori di questi contratti di servizi. In secondo luogo esiste un Garante alla Privacy che è stato giustamente coinvolto nel processo di riforma attraverso la richiesta di un parere. Si leggono articoli che marchiano in senso negativo le tecnologie telematiche e gli argomenti utilizzati sono tali da far pensare, nella migliore delle ipotesi, che le conoscenze al riguardo siano molto scarse e, nella peggiore, che esista malafede e che ci sia un’ampia fetta della popolazione interessata affinché nulla cambi, in modo che gli onesti continuino a pagare per tutti.
Infine Presidente, siamo al via di una nuova legislatura. Cosa si aspetta dal nuovo Governo?
Che venga migliorato e finito il lavoro iniziato dalla precedente legislatura. Che ci sia la consapevolezza che la telematica italiana può essere un mercato da 1,5 miliardi di euro anno di PIL, con conseguente miglioramento delle entrate fiscali dello Stato. Queste tecnologie consentono di risparmiare, di vivere in un mondo più sicuro, di creare dai 4.000 ai 5.000 nuovi posti di lavoro in diversi settori, come quelli dei produttori hardware, degli installatori, degli erogatori di servizi e, soprattutto, che le risorse finanziarie necessarie, affinché tutto ciò sia possibile, sono risorse sottratte a chi è solito adottare pratiche fraudolente nei confronti delle compagnie assicurative e dei cittadini onesti.