Dispositivo unico. Dal dibattito sulle pagine del TN all’incontro propositivo

Lo scambio di opinioni sul “dispositivo unico”, ospitato negli ultimi due numeri del TN Trasportonotizie, ha prodotto un primo risultato concreto: il 15 settembre scorso i protagonisti di tale dibattito si sono incontrati a Torino. Di seguito il resoconto dell’incontro fatto da Francesco Signor, Responsabile Marketing e Comunicazione di Viasat Group, Francesco Signor.Intorno al tavolo si sono ritrovati, tra gli altri, Gaetano La Legname (assistente tecnico dell’On. Catalano, Vicepresidente della IX Commissione Trasporti alla Camera) che aveva lanciato il dibattito, Secondo Sandiano, presidente di Assotrasporti, Domenico Toppino, Presidente del consorzio IDP, e Domenico Petrone, presidente di Viasat Group.
Un confronto utile e concreto che ha permesso, innanzi tutto, di liberare il campo da alcuni equivoci che il termine “dispositivo unico” aveva ingenerato. La questione dell’unicità dell’apparato, sollevata a suo tempo su TN da La Legname, non stava tanto nell’immaginare un unico monoprodotto standard valevole per tutte le situazioni, ma nella necessità più generale di avere un solo dispositivo a bordo del mezzo di trasporto merci, in grado di gestire i diversi servizi utili a favorire un’attività più efficiente ed efficace del trasportatore.

Ovviamente, per raggiungere un obiettivo come quello appena descritto, è necessario definire opportuni protocolli standard di comunicazione, al fine di garantire Competitività, Trasportabilità e Interoperabilità per garantire un’ampia diffusione di questi dispositivi, mettendoli in condizione di poter comunicare con i diversi attori della filiera (telematics service provider, gestori flotta, piattaforme istituzionali tipo UIRNet e CCISS, ecc.). In tal senso, la proposta di legge per il settore del trasporto merci, formulata dall’On. Catalano, secondo quanto emerso dall’incontro, ha tra le sue finalità principali anche quella di rendere obbligatorio il dispositivo telematico satellitare a bordo di tutti i mezzi di merci in conto proprio e conto terzi (circa 4,5 milioni in Italia). Inoltre, si è parlato del progetto UIRNet considerato da tutti una grande opportunità per il mercato dell’autotrasporto italiano, a patto che non diventi una creatura di soggetti che abbiano palesi conflitti d’interesse a scapito del libero mercato e, aspetto non secondario, del bene dei cittadini.

E’ stata anche l’occasione di presentare la TSP Association, realtà associativa che aggrega i principali Telematics Service Providers nazionali (Cobra Telematics, Viasat, KFT, LoJack Italia, Transics Italia, W.A.Y., Telecom Italia) con lo scopo di “valorizzare la telematica e l’innovazione tecnologica come fattori essenziali della qualità della vita degli automobilisti, dell’economia dei trasporti e dei servizi, nel rispetto delle regole di mercato e di competizione fra le imprese e di svolgere ogni opportuna azione per diffondere una più ampia e approfondita conoscenza dei benefici dei servizi telematici sia per il consumatore, sia per l’industria automobilistica, assicurativa, della logistica e dei trasporti, nonché promuovere la definizione di standard minimali di processi e di infrastrutture tecnologiche a garanzia della qualità di erogazione dei servizi telematici, della privacy e del trattamento dei dati”. Il presidente di Viasat Group, Domenico Petrone, che riveste anche il ruolo di segretario generale di TSP, ha manifestato l’interesse e la disponibilità, come già avvenuto in passato, di collaborare con le Istituzioni per dare il proprio contributo come associazione nell’ambito d’iniziative volte a far cultura su questi temi, magari a partire da un confronto costruttivo sulla Proposta di Legge per il settore del trasporto merci che è stata recentemente depositata. Un incontro, dunque, positivo che ha permesso di porre le basi per una collaborazione, speriamo fruttuosa, che punti a dare risposte credibili alle esigenze di maggiore efficienza e competitività degli operatori del trasporto con tutti i benefici che ne potrebbero derivare per le aziende del settore e, non ultimo, per la crescita complessiva del Paese.