IRU, l’associazione internazionale dell’autotrasporto, rileva periodicamente la carenza di autisti per il trasporto merci in diversi Paesi del mondo. I numeri pubblicati l’ultimo rapporto evidenziano come, in Europa, nel 2021 ne sono mancati all’appello 425.000 e si prevede che entro la fine del 2022 questa carenza si accentuerà (+14%).
Nello specifico, la situazione più difficile è quella del Regno Unito, dove la Brexit ha colpito duramente un settore nel quale resta scoperta la domanda di 100.000 autisti. Anche la Germania non se la passa bene: nel 2021 ne sono mancati tra 57.000 e 75.000 unità. Male anche i Paesi dell’est, in particolare la Polonia dove la carenza di conducenti è arrivata a 80.000. In Italia i numeri sono più bassi: ne mancherebbero all’appello circa 20.000, esattamente come in Spagna e poco meno della Francia (34.000).
Diversi sono i fattori che causano questo fenomeno e la rigidità del ricambio generazionale è uno di questi. I numeri parlano chiaro: a fronte di un aumento della domanda, nei prossimi quattro anni il 30% degli autisti oggi in servizio andrà in pensione e il tasso di sostituzione e da quattro a sette volte inferiore a tale cifra. In pratica, nel 2026 si rischia che il 60% dei posti non potrà essere coperto. Già oggi, solo il 6% degli autisti di camion è ‘giovane’. Manca poi all’appello la forza lavoro femminile che nel settore è ancora molto scarsa (3%) e non è migliorata negli ultimi 3 anni. La Lituania ha la più bassa rappresentanza femminile (0,5%), mentre l’Italia (6,3%) e la Norvegia (5,1%) vantano i valori più alti.
L’aumento dei salari che ha avuto luogo nel 2021 in alcuni paesi, come ad esempio nel Regno Unito, non sembra essere stata una misura efficace per migliorare la situazione e invogliare un maggior numero di conducenti a intraprendere la professione. Questa è la dimostrazione che la scarsa attrattività non è (solo) una questione di stipendi, ma piuttosto di riqualificazione dell’attività. Scegliere quindi una buona soluzione di Fleet Management (moltissime aziende europee hanno già scelto quella di Viasat Fleet) è oggi vitale perché consente di ottimizzare al meglio il lavoro e governare i costi, e ottenere importanti risultati sia a livello organizzativo che gestionale. E offre agli autisti, tra le altre cose, una migliore qualità del lavoro, la salute e la sicurezza stradale nel rispetto delle norme europee.