Di Massimo Getto, Vice Presidente e CFO VIASAT GROUP e Marco Laugero, Controller AFC VIASAT GROUP
Nel settembre del 1970 il New York Magazine pubblicò un articolo di Milton Friedman, che sei anni più tardi sarà insignito del premio Nobel per l’economia, dove sostiene che i manager sono agenti degli azionisti e che il loro ultimo ed esclusivo fine sia la massimizzazione dei guadagni di questi ultimi. Ogni investimento su obiettivi sociali o di sostenibilità avrebbe inevitabilmente ridotto i guadagni per gli azionisti con l’aggravante di determinare nella sostanza una forma di tassazione senza averne titolo, contraddicendo nel profondo le basi fondanti della costituzione americana. Nel 2018 il CEO di BlackRock Larry Fink nella sua lettera di presentazione dell’Annual Report ha scritto: “Diamo grande importanza all’impatto sociale della nostra attività e cerchiamo di offrire un contributo positivo al mondo in cui operiamo, all’ambiente e alle comunità che chiamiamo casa, ai clienti e a chi lavora per fornire i nostri servizi”. Leggendo l’intervento, riga dopo riga, appare evidente l’indirizzo strategico per BlackRock di non investire più in quelle società che non porranno il tema della sostenibilità al centro e che non riterranno prioritaria una comunicazione coerente con questa impostazione. Due posizioni agli antipodi, dopo quasi 50 anni. Si tratta di un fenomeno emergente che tende a coniugare economia e società nell’impresa. La capacità sociale non è, dunque, solo un costo, ma è divenuta ormai una premessa imprescindibile per incrementare i profitti e realizzare l’obiettivo delineato da Friedman per il management ovvero la massimizzazione dei guadagni per gli azionisti, ma come derivata di quello che dovrebbe essere l’obiettivo autentico per chi ha l’onore di guidare un’azienda: la creazione di valore per l’azienda in sé. Creare valore per un organismo che, interpenetrando i bisogni di tutti i portatori di interesse, produce esternalità positive. Solo come derivata la creazione di valore per l’impresa deve produrre valore per gli azionisti. Non è più dunque un tema di nicchia per idealisti, come poteva essere nel 1970 al tempo della pubblicazione dell’articolo di Friedman, ma il faro verso il quale dirigere la nostra navigazione nei prossimi anni, per consentire alle nostre imprese di creare valore, crescere e attrarre investimenti. Nella comunicazione societaria il bilancio di sostenibilità acquisirà sempre più forza e importanza, non già per meri obblighi di legge, ma come strumento principe per la comunicazione finalizzata alla creazione durevole di valore. È con questo spirito che abbiamo reso il nostro bilancio di sostenibilità ancora più fruibile e in linea con le esigenze comunicative di un Gruppo in forte crescita.