Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero costituito un'organizzazione per rubare merci utilizzando false imprese di autotrasporto. La banda costituiva nuove imprese, che erano intestate a prestanome nullatenenti, offrendosi come vettori a tariffe particolarmente vantaggiose. Dopo avere caricato la merce, invece di consegnarla al destinatario, la dirottavano in depositi controllati dalla banda per poi venderla nei canali della ricettazione. Per incastrare l'organizzazione, la Polstrada ha utilizzato anche intercettazioni telefoniche e tracciamento dei camion tramite Gps.
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