Un parente del proprietario segnala alla Centrale Operativa il furto del veicolo, una Fiat 500 con a bordo una Blubox. La vettura viene immediatamente localizzata dall'Operatore, che contatta le Forze dell'Ordine di Napoli. I malviventi a bordo della 500 rubata, cercano di eludere l'intervento dei Carabinieri e scappano, cercando di far perdere le proprie tracce, spostandosi in continuazione. Nell'inseguimento sono costrette ad intervenire diverse pattuglie dei Carabinieri, che riescono alla fine ad accerchiare l'auto rubata.
La Fiat 500, un nome legato in maniera indissolubile alla storia dell'Italia post bellica, è un'icona del made in Italy le cui radici affondano nel lontano 1936. In quegli anni Fiat cercava a tutti i costi di portare all'attenzione del pubblico un'auto per tutti, obiettivo che venne centrato parzialmente prima con la Balilla e poi con la 500 Topolino. La Casa torinese cercava infatti di produrre un'auto "minima perfetta", adatta alle esigenze ed al portafoglio dell'italiano medio. Dopo anni di prototipi bocciati dai vertici Fiat Dante Giacosa, a capo dell'ufficio tecnico Fiat, diede i natali al progetto 110, in pratica l'erede della stessa Topolino. Auto pragmatica, la 110 era dotata di un bicilindrico quattro tempi da circa mezzo litro raffreddato ad aria, con trazione posteriore. Al momento della sua uscita, era letteralmente lo stato dell'arte della tecnica automobilistica.