Il settore del noleggio sta dimostrando grande dinamismo e capacità di resilienza di fronte a una situazione economica di non facile gestione. Prima l’emergenza sanitaria, poi le problematiche derivate dalla carenza di prodotto, infine lo scenario di guerra alle porte dell’Europa hanno sicuramente influenzato l’andamento del mercato.
Nel primo semestre in Italia del 2022 sono stati stipulati quasi 300.000 contratti di noleggio a lungo termine, di cui più del 15% da privati, nonostante l’esclusione delle persone giuridiche dagli incentivi. Qualche problema in più si riscontra nel noleggio a breve termine, una formula molto utilizzata da quanti desiderano utilizzare l’auto per fare, per esempio, un viaggio. Chi ha cercato un’auto in Italia nel periodo estivo, non l’ha trovata. I più fortunati avranno invece notato un consistente aumento dei prezzi rispetto agli stessi mesi del 2021. In alcune località il costo è addirittura raddoppiato. Il motivo è principalmente dovuto a un evidente ridimensionamento delle flotte in tutto il Paese: siamo passati dalle 110.000 vetture dell’anno scorso, alle 90.000 attuali; per non parlare delle 128mila auto del 2019.
Il taglio è il risultato dei pochi spostamenti registrati nel periodo di emergenza sanitaria (-51% dei noleggi nel 2021 rispetto al pre-pandemia): tenere un’automobile ferma comporta lo stesso dei costi non indifferenti come bollo, manutenzione e assicurazione. Da qui la decisione di privarsi di beni non in grado di produrre profitto e oltretutto soggetti a usura e svalutazione. Questa scelta ha portato le aziende che si dedicano al noleggio auto a breve termine ad affrontare le riaperture e la ripresa del turismo con un’offerta più povera in confronto agli anni precedenti e senza la possibilità di aggiungere veicoli alla flotta per colpa della mancanza del prodotto. In più la scarsa disponibilità dei veicoli e la domanda consistente, hanno portato all’impennata dei prezzi.
Secondo i dati raccolti e pubblicati da Federconsumatori, il noleggio di un’automobile nelle principali località turistiche italiane nella settimana 20-26 giugno è costato il 67% in più rispetto al 2021. Un’utilitaria a benzina, con contratto base senza assicurazioni facoltative e ulteriori servizi, è venuta a costare 634,52 euro, contro i 379,22 del 2021. Quest’estate le città più care sono state Olbia, Palermo, Alghero e Catania, dove si sono pagati in media 659 euro contro i 567,5 del 2021. Aumento dei prezzi più contenuto a Bari: si è passati dai 535 euro dell’anno scorso agli attuali 549,5.
Le aziende sono, ancor di più in questo periodo, impegnate a cercar di mantenere inalterata la qualità della propria proposta al fine di non perdere clientela, ma anche a contenere i costi. A tal proposito la telematica offre una straordinaria opportunità e Viasat Digital Connect ne è la riprova. Una soluzione che consente di monitorare lo stato della flotta e intervenire tempestivamente al sorgere di anomalie o guasti, contenendo i costi di manutenzione straordinaria e sfruttando anche la telediagnosi per la manutenzione predittiva. I dati rilevati dai dispositivi di bordo consentono quindi di monitorare i fattori che incidono sull’efficienza operativa della flotta, sulla sicurezza ed anche sul risparmio.