Di Ettore Priale, Responsabile Warehouse Big Data VIASAT GROUP
Oggi per il signor Rossi è un giorno come tutti gli altri: dopo essersi alzato ed aver salutato la famiglia, si appresta a mettere in moto la propria utilitaria per recarsi al lavoro. Non appena avviato il motore, il sistema telematico after market, che il signor Rossi ha installato dopo le continue insistenze del figlio, inizia a dare indicazioni relative alla necessità di recarsi entro breve tempo in concessionaria perché potrebbero esserci dei problemi alla trasmissione. Il nostro signor Rossi è sicuro di avere eseguito recentemente il tagliando di manutenzione e quindi non dà troppo peso alla segnalazione, pensando che di sicuro le diavolerie elettroniche non sono certo migliori della sua infallibile memoria.
Durante il tragitto verso il luogo di lavoro, il signor Rossi continua a pensare all’indicazione sicuramente fallace e non presta troppa attenzione al percorso, che conosce a menadito e che quindi non richiede particolare attenzione. All’improvviso, la diavoleria elettronica segnala l’approssimarsi di un tratto pericoloso, continuando col suo cicaleccio a implorare l’attenzione del guidatore. Il signor Rossi, sempre più perplesso sul funzionamento del dispositivo, ma pur sempre una persona prudente, decide comunque di rallentare. All’improvviso, dopo la solita curva percorsa infinite volte, si presenta un cantiere stradale mal segnalato che impone una deviazione repentina di traiettoria. Solo grazie alla propria prudenza e alla segnalazione data dal dispositivo il signor Rossi riesce ad evitare un pericoloso incidente.
Grazie a questa esperienza, il nostro comincia a pensare che dopo tutto potrebbe anche dare credito all’indicazione di potenziale guasto e fare quindi una deviazione verso il centro di assistenza. Arrivato, il solito capomeccanico dal fare sbrigativo gli dice che al controllo eseguito lo scorso mese tutto era in perfetto ordine, ma proprio perché è un vecchio Cliente affezionato, avrebbe perso un po’ del suo preziosissimo tempo per “dare un’occhiata”.
Immediatamente il vecchio capomeccanico constatata con stupore l’esistenza di una perdita dell’olio del cambio, che può causare un grippaggio dei delicati meccanismi.
Chiedendo scusa per la precedente superficialità, individua subito una guarnizione difettosa e in pochi minuti, al prezzo di poche decine di euro, rimette in condizioni di sicurezza il veicolo. Il signor Rossi è ora sempre più convinto che suo figlio aveva tutte le ragioni ad insistere sul montaggio del dispositivo: dopo tutto, in poche ore ha evitato un incidente dalle conseguenze non certo lievi e ha risparmiato parecchi soldi recandosi dal meccanico prima che il cambio dichiarasse forfait.
Il nostro decide quindi che premierà il figlio dandogli in uso la macchina per tutte le sere della settimana: dopo tutto, è una semplice utilitaria dalle prestazioni non eccelse e quindi perfetta come veicolo per un giovane neopatentato alle prime armi.
Quella sera stessa, il figlio si mette baldanzoso al volante di quello che per lui è un bolide fantastico secondo solo alla Ferrari di Formula Uno, saluta il padre e si avvia all’appuntamento con gli amici.
Non appena fuori dal campo visivo dell’ansioso genitore, il figlio decide che l’utilitaria, ormai trasformatasi in un bolide rosso fuoco da 500 cv, deve almeno una volta nella sua esistenza affrontare una curva come si deve, giusto per testarne la tenuta di strada.
Se il dispositivo aveva allertato il padre nella mattinata, non è da meno con il figlio e inizia a segnalare che la guida del ragazzo non è consona ai limiti di tenuta del veicolo e al profilo stradale, “comunicando” a più non posso che la prossima curva non può essere affrontata a una velocità superiore ai 40 Km orari. Il figlio è combattuto tra la sua esuberanza giovanile ed il timore di presentarsi dal padre dopo avere tradito la sua fiducia: decide comunque di sollevare un pochino il piede, giusto per affrontare la curva a 50 km/h. Per fortuna, la macchina riesce, seppur con enorme stridio di gomme, a completare la traiettoria.
Il figlio, spaventato per il rischio corso, inizia a guidare sì più lentamente, ma con uno stile di guida “a strappi”, che viene immediatamente identificato dal dispositivo come una guida tipica di una persona poco esperta e segnala al ragazzo un “voto di guida” non troppo alto.
Il giovane è colpito nel proprio onore: dopo tutto, pensava di essere già un novello Nuvolari, e decide di seguire le indicazioni del sistema per migliorare la propria guida fino ad ottenere, dopo alcuni giorni, un bell’ ”otto” nella materia “guida sicura e correttamente reattiva”. Le funzionalità del dispositivo protagonista di questo racconto possono essere realizzate in un futuro molto prossimo utilizzando sistemi avanzati di analisi, resi possibili grazie all’utilizzo dei cosiddetti “Big Data”, volti a migliorare la vita di tutti gli automobilisti, permettendo loro di risparmiare, evitare incidenti, migliorare le proprie capacità.
Grazie al contributo di una enorme mole di dati raccolta da una “community” di automobilisti, nel più rigoroso rispetto della privacy e dell’anonimato, ogni guidatore riceve un vantaggio fattivo e misurabile.
Ci piace quindi chiudere questo intervento con lo slogan: “i dati di tutti migliorano la vita di ognuno”.
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