Di Paolo Ravicchio (Direttore Servizi Assicurativi – Viasat Group)
Quando si parla di “Scatola Nera” per le assicurazioni, ovvero quei dispositivi telematici satellitari che, installati a bordo di un veicolo, consentono di ottenere una significativa riduzione del premio assicurativo, c’è sempre da parte di qualcuno la tentazione di alzare le barricate evocando lo spettro del “Grande Fratello”. Senza entrare nel merito delle argomentazioni tecniche che queste tesi si portano dietro, alquanto approssimative e imprecise, quello che lascia più interdetti è che raramente si faccia riferimento a un “dettaglio” per nulla secondario di questa tecnologia, ovvero che le versioni più moderne di questi sistemi abbiano una straordinari valenza di salvavita. Infatti, in caso d’incidente, emettono un allarme automatico verso la Centrale Operativa dedicata (attiva 24 ore su 24, 365 giorni l’anno) per consentire la localizzazione puntuale del veicolo e l’invio tempestivo degli eventuali soccorsi necessari. In tal senso, le cronache giornalistiche riportano spesso casi di automobilisti gravemente feriti raggiunti tardivamente dai soccorsi proprio per la difficoltà di rintracciarne esattamente la posizione. Se le vetture in questione avessero a bordo un dispositivo satellitare, la localizzazione risulterebbe estremamente rapida e conseguentemente lo sarebbero anche gli interventi di soccorso.proprio grazie a questi dispositivi, possono ottenere concreti vantaggi in termini di risparmio sull’assicurazione.
Il tema del “Grande Fratello”, abbinato pretestuosamente alla Scatola Nera, è una delle tante leggende metropolitane che circolano da tempo su questo argomento. Chi sventola questo spauracchio, a rigor di logica, allora dovrebbe anche rifiutarsi di utilizzare un comune telefono cellulare e la carta di credito oppure di sottoporsi al test dell’etilometro in caso di controllo. Se il timore è che i dati possano essere utilizzati dalle compagnie assicurative per negare i risarcimenti, è bene rimarcare come la cosiddetta rivalsa sia una pratica consolidata delle compagnie assicurative che la esercitano sui propri assicurati, in caso di risarcimento a terzi coinvolti in un incidente, qualora abbiano commesso gravi violazioni del Codice della Strada (come la guida in stato di ebbrezza oppure sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di psicofarmaci, la revisione scaduta o la guida con patente scaduta, ecc). Se ci mettiamo sul piano di chi ha qualcosa da nascondere, allora ogni ragionamento diventa inutile perché qualsiasi strumento di monitoraggio rappresenta di per sé una minaccia.
Per quanto riguarda la perizia telematica per la ricostruzione del sinistro sulla base dei dati raccolti dal dispositivo satellitare di bordo (Scatola Nera), non c’è alcun dubbio che sia sicuramente più affidabile di quant’altro venga fatto oggi, senza l’ausilio della tecnologia, come la piaga delle frodi assicurative è lì a dimostrare. A tutto questo si aggiungono i grandi benefici che l’uso corretto della telematica può portare al mondo dell’autotrasporto, in termini di efficienza operativa e gestionale con risparmi nell’ordine di migliaia di euro a mezzo per anno, senza contare i vantaggi relativi alla tracciabilità delle merci, come nel caso della filiera agroalimentare e dei rifiuti pericolosi. Tutto questo per dire che, affrontando questi temi, si dovrebbe sempre cercare di mantenere una visione più ampia, facendo prevalere l’interesse generale rispetto a quello particolare di bottega.
Ritornando, invece, al tema delle assicurazioni con la scatola nera, vale la pena ricordare come in Italia si paghino le polizze assicurative più care d’Europa (addirittura il doppio di alcuni Paesi come la Francia e il Portogallo), a causa di pratiche fraudolente, note e documentate, ma non efficacemente contrastate, e interessi di lobby che penalizzano ingiustamente i consumatori onesti e virtuosi che già oggi,proprio grazie a questi dispositivi, possono ottenere concreti vantaggi in termini di risparmio sull’assicurazione.