Obiettivo sicurezza

Intervista con Umberto Guidoni, Segretario Generale, FONDAZIONE ANIA per la Sicurezza Stradale

La Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale è una onlus costituita nel 2004 dalle Compagnie di Assicurazione per contrastare il grave problema degli incidenti stradali attraverso progetti ed iniziative volti a ridurre l’incidentalità e a salvare vite umane. Negli anni sono stati siglati Protocolli d’Intesa e realizzati progetti con i Ministeri dell’Interno, delle Infrastrutture e Trasporti, della Pubblica Istruzione, delle Politiche Giovanili, con i Carabinieri e vari Corpi di Polizia Municipale. Le collaborazioni nascono dalla convinzione che solo facendo sistema è possibile ridurre drasticamente numero e gravità degli incidenti.

Dr. Guidoni ci può tracciare un bilancio dell’ultimo anno da un punto di vista della sicurezza stradale?
Dal 2002 registriamo un calo costante della mortalità sulle strade e, anche per il 2014 (ultimo anno disponibile a livello statistico – ndr), è stata confermata questa tendenza. Va detto però che la diminuzione del 2014 è stata molto più contenuta, con un modesto calo dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se non invertiamo questa tendenza, l’Italia non riuscirà a raggiungere l’obiettivo prefissato dall’Onu per il 2020, che prevede un ulteriore dimezzamento dei morti sulle strade rispetto al 2010.

Quali sono le principali criticità che avete rilevato rispetto all’incidentalità stradale nell’ultimo anno?
Il fenomeno che preoccupa maggiormente è l’aumento della mortalità sulle strade urbane. Guardando ai dati del 2014, quasi il 50% dei morti si registra sulle strade delle nostre città. A pagare il prezzo più alto sono gli utenti più deboli che circolano sulla strada, ovvero pedoni, ciclisti e motociclisti. Per risolvere i problemi di queste categorie e, di conseguenza, per ridurre sensibilmente il numero dei morti degli incidenti stradali, è necessario avviare iniziative specifiche dedicate a questa tipologia di strade.

A quali iniziative state pensando?
È fondamentale informare i cittadini e formarli sulle regole. Per questo motivo nel 2016 è partita una nuova versione di ANIA Campus. Si tratta di un progetto educativo che coinvolge gli studenti delle scuole superiori di 16 città distribuite su tutto il territorio nazionale. Partendo da Roma per arrivare a Trieste, toccando, tra le altre città, Napoli, Bari, Firenze e Milano. In un arco temporale di circa un mese e mezzo, spieghiamo ai ragazzi l’importanza del rispetto delle regole della strada. Grazie alla collaborazione di istruttori professionisti, svolgiamo prove pratiche di guida dei ciclomotori.

Importante lavorare sui giovani. Come riuscite a coinvolgerli?
Un morto su 5 negli incidenti stradali è un giovane al di sotto dei 30 anni. Una percentuale che è scesa rispetto a qualche anno fa, ma non possiamo abbassare la guardia perché registriamo ancora quasi 800 vittime. Iniziative come ANIA Campus o Guido con Prudenza, dedicata alla prevenzione della guida in stato di ebbrezza, negli anni sono riuscite a far sì che i giovani cambiassero il modo di divertirsi e che aumentassero la loro sensibilità verso il rischio degli incidenti stradali. Per questo, nel corso del 2016, lanceremo un’iniziativa legata al corretto uso del casco. Ci siamo resi conto che troppi ragazzi non lo indossano nel modo corretto o, peggio ancora, non indossano caschi a norma.
Nel corso delle tappe di ANIA Campus, tra le altre cose, “rottameremo” i vecchi caschi non omologati ancora in circolazione e li sostituiremo gratuitamente con modelli che rispettano la legge e che
potranno essere personalizzati dagli stessi ragazzi. Ci auguriamo che questa formula, oltre a stimolare la loro creatività, li aiuti a capire quanto sia importante per la loro vita rispettare le regole della strada.

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